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JESI PRONTO SOCCORSO: CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO?

ospedale pronto soccorso

Ma anche il problema parcheggi all’ospedale “Carlo Urbani” è una questione non ancora risolta che crea grandi difficoltà

JESI, 4 ottobre 2018 – Ancora una presa di posizione da parte del coordinatore del Tribunale del Malato, PasqualeLiguori, in merito ad alcune situazioni critiche – non da ora – dell’ospedale “Carlo Urbani”.
«Ormai sono trascorsi parecchi mesi da quando la direzione dell’Asur AV2 dichiarò che aveva pronto il progetto di ampliamento del pronto soccorso, sbilanciandosi anche sulla somma da investire. Fermo restando che quel progetto lo bocciammo subito in quanto prevedeva soluzioni assurde (come quella di abbattere una scala sul prospetto esterno), ci troviamo oggi a prendere atto che neppure quella soluzione è stata portata avanti».
«Ci chiediamo allora – continua la nota – ma il direttore, fresco di rinnovo, ha intenzione o no di procedere all’ampliamento? Ci piacerebbe anche che il nostro Sindaco si facesse parte in causa per chiedere aggiornamenti sulla questione. Sull’attuale organizzazione del pronto soccorso e, soprattutto sulle lunghe attese, ritorniamo a chiedere risorse dedicate per il fast track (quel sistema che permette di inviare il paziente direttamente dallo specialista) non sempre attuabile in quanto i medici specialisti (ortopedici, otorini, oculisti ecc.) non possono avere il dono dell’ubiquità, e quindi fare contemporaneamente attività di fast track e di reparto».
«Abbiamo poi sollecitato una risposta alla direzione in merito alla questione, ormai annosa, dei parcheggi: che si aspetta a regolamentare una volta per tutte le varie aree adibite? Ogni giorno i pazienti che devono accedere a visite o terapie incontrano difficoltà enormi nel trovare un parcheggio, ormai lo si da dappertutto, aiuole comprese. Molte volte i posti auto per il pubblico sono occupati da auto di servizio dell’Asur, per i pazienti con difficoltà di deambulazione vi è un solo accesso con ascensore al vecchio Murri che però non prevede posti riservati ad essi. Per non parlare del mancato rispetto dei posti auto riservati ai disabili che spesso sono occupati da persone che non trovando parcheggio e non ci pensano due volte a sistemarsi lì dove non devono».

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