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Cronaca

JESI Protesta Torre Erap: «Operai senza busta paga da febbraio»

Il sindacato sta proclamando lo stato di agitazione: chiesto incontro con l’Ente e il Comune, irreperibile l’imprenditore della ditta che esegue i lavori

JESI, 18 settembre 2020 – La clamorosa protesta questa mattina nel cantiere della Torre Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica) ha acceso i riflettori sulle condizioni di lavoro degli operai.

Giuseppe Quinzi, della Cils Filca, si è confrontato con i lavoratori che denunciano ritardi nei pagamenti, condizioni di lavoro non in sicurezza e la presenza di telecamere.

«Attualmente gli operai non hanno ricevuto lo stipendio di agosto ma tutti i mesi c’è ritardo nei pagamenti e l’incertezza di riceverli – spiega il sindacalista -. Gli operai mi hanno detto di non vedere una busta paga da febbraio, i soldi vengono versati con bonifico ma non possiamo sapere se corrispondono effettivamente alla busta paga. L’ultima che hanno ricevuto è di febbraio».

Irreperibile l’imprenditore delll’impresa edile che si è aggiudicata l’appalto: «Non risponde al telefono, dà appuntamenti ma poi non si presenta».

Il sindacato sta proclamando lo stato di agitazione: «Dobbiamo capire la situazione: è un cantiere pubblico e non possono succedere queste cose. Al più presto vogliamo un incontro con il Comune di Jesi e l’Erap».

Diverse le telecamere nel cantiere posizionate sia sulla gru dove è salito l’operaio questa mattina, che su delle palizzate sul lato della casa diroccata.

«Non si sa cosa registrano e non c’è sull’accordo sindacale, condizione essenziale anche per una questione di privacy. Per quanto riguarda la sicurezza sulla carta i dispositivi ci sono ma qualcuno mi ha riferito di portarsi scarpe e pantaloni da casa. Anche su questo aspetto vogliamo vederci chiaro».

Eleonora Dottori

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