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JESI Quel muro gentile dove la solidarietà ha il suo spazio

Nel cortile dell’ex Appannaggio è stato creato uno spazio dove quotidianamente vi si recano persone in difficoltà e coloro che fanno donazioni

JESI, 28 gennaio 2020 – Attivo anche in città da poco meno di un mese “Il Muro della Gentilezza della Città di Jesiinaugurato il 6 gennaio scorso nella giornata dedicata alla pace.

Nel cortile dell’ex Appannaggio

Questo “Muro” è l’applicazione pratica del senso di altruismo nei confronti di chi vive in povertà. Senza entrare in argomenti troppo profondi, diciamo che sotto una parte del portico che caratterizza il cortile dell’ex Appannaggio qualcuno ha voluto riservare uno spazio dove collocare indumenti destinati a chi, a causa delle proprie situazioni economiche, non sarebbe in grado di acquistarli. Soprattutto in questo periodo di freddo invernale.

Ecco allora che quotidianamente quel sito è visitato da persone che possono scegliere tra un giaccone e un cappotto, tra una camicia e un maglione e così via. Nessuno controlla, nessuno chiede nulla.

La regola per fare del bene

Basta che chi si reca all’ex Appannaggio per depositare o prelevare qualche indumento tenga conto della “piccola regola per fare bene il Bene” che sia in italiano o in inglese così recita: “Se hai bisogno prendilo; se non ne hai bisogno lascialo; privilegia abbigliamento per affrontare la stagione: non lasciare indumenti a terra; se gli attaccapanni sono tutti occupati, rimanda la tua generosità“.

Questo senso di grandezza d’animo sta espandendosi tra la cittadinanza al punto tale che non solo gli attaccapanni sono colmi di abiti, ma anche il marciapiedi è pieno di vestiario.

«È questa una ulteriore dimostrazione – spiega l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri – della grande solidarietà presente nella nostra comunità, sempre disponibile ad aderire a iniziative di carattere umanitario. Proprio per questa disponibilità diffusa – ricorda – anche il Muro della Gentilezza va meglio organizzato. A tal fine è opportuno ricordare che non si tratta di uno svuota-armadi, ma di un punto dove poter lasciare un soprabito. E proprio per lo spirito di tale iniziativa, qualora gli attaccapanni fossero già tutti occupati, i cittadini sono invitati a rimandare a un’altra occasione il proprio dono».

Sedulio Brazzini

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