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Cronaca

JESI QUEL PALLONCINO DIEDE INIZIO A UNA STORIA DI AMICIZIA TRA DUE CITTÀ

Cristina Gal e la famiglia accolti in Comune

Cristina Gal e la famiglia accolti in Comune

JESI, 20 agosto 2015 – Nel 1984 Cristina Gal aveva appena 14 anni e proprio in quell’anno cominciò a vivere un’avventura che ancora oggi conserva un fascino ed una bellezza singolare.
Tutto ha preso il via a Jesi nel giorno dell’Epifania quando in piazza della Repubblica si sono ritrovati centinaia di bambini provenienti da tutta la città per il tradizionale lancio di palloncini con tanto di messaggi legati al filo. Dopo il via dato dal primo cittadino di allora i coloratissimi palloncini hanno riempito l’azzurro del cielo di tanti piccoli “nei” colorati che, sospinti dal vento, hanno iniziato il loro viaggio verso l’ignoto. Come in passato nessuno ha più pensato a quei palloncini, allontanatisi di tanti o pochi chilometri dal territorio comunale; uno di questi, però, di strada ne ha fatta tantissima, oltre i mille chilometri, finendo a Baja, una città dell’Ungheria meridionale poco meno popolosa di Jesi (37.508 abitanti). Ecco che a questo punto entra in scena Cristina. È lei che raccoglie quel palloncino che, oramai stanco di volare, era ritornato in terra. La curiosità di quella ragazzina l’ha portata ad aprire il messaggio che il palloncino trasportava e a leggere quanto in esso scritto in una lingua a lei sconosciuta. Ma la curiosità, si sa, fa fare cose impensabili ed ecco allora che Cristina si fa aiutare da chi quella lingua conosce. Letto il messaggio e appreso che quel palloncino era stato spedito da un bambino italiano ha pensato bene di mandargli una risposta, questa volta con la posta normale. A pochi mesi di distanza da quell’avvenimento i rapporti si sono rafforzati al punto tale che nel 1985 un gruppo di studenti ed insegnanti ungheresi arrivò a Jesi per allacciare un rapporto con bambini, genitori ed insegnanti della scuola elementare Mestica. Come spesso avviene l’iniziale entusiasmo è andata via via scemando, ma non in tutti. Alcune famiglie, infatti, hanno continuato a tenersi in contatto, a frequentarsi andando a Baja o venendo a Jesi. Questo scambio di visite si è ripetuto anche in questi giorni; Cristina, non più bambina, ma mamma orgogliosa dei sue tre figli (Melinda, Adam e Daniel) e il marito Zoli sono ospiti di alcune famiglie jesine (Vincenzo Zagaglia, Roberto Spaccia e Amedeo Bini).
Ospitanti ed ospitati sono stati ricevuti ieri pomeriggio dall’assessore alla cultura, Luca Butini, che, parlando con gli ospiti ungheresi ha messo in evidenza un fatto singolare; la città di Baja, infatti, tra le 8 città europee con le quali è gemellata annovera anche quella tedesca di Waiblingen, proprio il centro del Baden Wurtemberg gemellato da anni con la città di Federico II.
(Sedulio Brazzini)

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