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Cronaca

JESI REATI AMBIENTALI: INDAGATO ARTIGIANO CINQUANTENNE

Oltre 120 mentri cubi di rifiuti abbandonati su un terreno a coltivazione biologica trasformato in discarica abusiva: al vaglio del Commissariato la posizione di altri due artigiani

 

JESI, 15 ottobre 2019 – Il Commissariato della Polizia di Stato ha concluso una lunga attività di indagine finalizzata all’individuazione dei responsabili dei reati previsti dal Decreto Legislativo 152/2009 – Legge di Tutela Ambientale, nella fattispecie per abbandono di rifiuti pericolosi e nocivi e attività di gestione di rifiuti clandestina.

L’attività è iniziata a metà settembre quando un agricoltore jesino, impegnato nella produzione di alimenti biologici, si è rivolto al Commissariato denunciando l’abbandono su un terreno di sua proprietà di una notevole quantità di rifiuti.

Insieme all’agricoltore gli agenti hanno effettuato un primo sopralluogo constatando che la discarica abusiva era composta da materiali di scarto di lavorazione di cartongesso e contenitori di vernici e solventi, vuoti o con scarsi residui, nocivi per l’uomo.

Scavando tra gli ammassi di residui (oltre 120 m³ di materiale) sono stati rinvenuti indizi – scontrini, frammenti di carta con note autografe, ritagli di progetti – che hanno permesso di individuare gli esercenti che hanno venduto il cartongesso e i materiali di lavorazione connessi grazie ai quali si sono fatti accertamenti sugli intestatari delle carte di credito e bancomat utilizzati per il pagamento e alcune pratiche edilizie inoltrate in Comuni della Vallesina.

Dopo l’audizione di dieci testimoni e la precisa ricostruzione della vicenda, il Commissariato ha segnalato alla Procura della Repubblica di Ancona uno jesino di 50 anni, artigiano, con precedenti penali anche in materia di violazioni della stessa normativa di tutela ambientale.

Il Comune di Jesi ha rimosso i rifiuti, attività che verrà poi addebitata al responsabile.

È al vaglio la posizione di altri due artigiani della Vallesina, operanti in ambito edilizio e specializzati in cartongesso, che per lo smaltimento dei residui delle loro lavorazioni si sarebbero rivolti all’uomo individuato dalla Polizia come autore del reato e non a centri specializzati come previsto dalla vigente normativa.

Il Commissariato sottolinea l’ottimo rapporto di collaborazione avuto con il cittadino parte offesa, che ha permesso l’individuazione del responsabile di un reato per il quale oggi a buon titolo, la società ha particolare sensibilità, nonché l’avvio delle procedure di ripristino e bonifica del sito inquinato.

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