Attualità
JESI Rifiuti, Massimo Bacci: «Biodigestore, sfumata un’opportunità»
16 Gennaio 2020
Il Sindaco teme che a questo punto l’impianto non di realizzi più
JESI, 16 gennaio 2020 – “Il biodigestore era una grande opportunità, parlo al passato perché temo che sia sfumata”.
Con queste parole il sindaco Massimo Bacci è tornato a parlare dell’impianto per la gestione dei rifiuti umidi: ieri mattina, in occasione della presentazione della ciclovia dell’Esino, il primo cittadino ha accennato senza mezzi termini all’ipotesi che l’impianto non si realizzi più.
«Jesi si è fatta avanti ma dopo mesi di attesa non si è ancora arrivati a una conclusione» ha aggiunto il Sindaco lanciando un appello a concludere la questione e «capire cosa fare di questa opportunità».
La decisione di ospitare il biodigestore nel territorio comunale di Jesi ha interessato l’assise cittadina per tutta l’estate, dividendo maggioranza e opposizione, e generando un acceso dibattito anche con la città in occasione dei diversi incontri organizzati dall’Amministrazione sul tema.
Due le papabili sedi per l’impianto per la gestione dei rifiuti umidi: la Coppetella o la ex Sadam.
Su quest’ultima si concentra l’interrogazione del consigliere di opposizione, Samuele Animali: «L’idea di localizzare il biodigestore, promosso dall’Ata, presso l’area ora occupata dalla centrale elettrica dismessa sembra sfumata – evidenzia il consigliere di Jesi in Comune-Laboratorio Sinistra -, per l’area ex Sadam sono stati a lungo annunciati una serie di progetti che negli anni scorsi prevedevano la prossima realizzazione di tre strutture commerciali di medie dimensioni, di un retail park, di un nuovo palascherma e dei laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spomtini, oltre che del villaggio tecnologico per l’innovazione “JVillage”».
Progetti che «non sono mai approdati alla fase realizzativa e la stessa attività residua della Sadam Engineering e Meccanica presso il polo di Jesi dovrebbe essere cessata. Ne deriva l’esclusione delle auspicate ricadute a livello economico ed occupazionale connesse alle attività progettate. La stessa crisi del gruppo Maccaferri potrebbe incidere sul completamento della bonifica del sito che, stando a quanto riferito in occasione dell’ultimo Consiglio comunale, dovrebbe essere ancora in corso».
(e.d.)
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