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JESI Rifondazione: «Le nostre scuole riprenderanno in sicurezza?»

«A settembre saranno idonee ad accogliere gli alunni? L’Amministrazione comunale si dia da fare»

JESI, 15 giugno 2020 – È vero che la situazione della scuola primaria Martiri della Libertà (foto in primo piano) necessita di una soluzione che sia condivisa sia con l’istituzione scolastica che con insegnanti e genitori, ma sappiamo se a settembre le scuole jesine (almeno quelle di competenza del Comune) siano idonee ad accogliere gli alunni, secondo le norme di sicurezza previste dai decreti governativi, per l’emergenza covid19?

Cosa aspetta l’Amministrazione comunale a discuterne con i dirigenti scolastici e la città, per una progettualità condivisa? I locali sono tutti idonei o c’è bisogno di reperire spazi che garantiscano l’effettiva ripresa della scuola in sicurezza e senza ricorrere alla didattica a distanza? È di pochi giorni fa l’arrivo delle indicazioni dei comitato tecnico scientifico sulle norme di sicurezza che garantiscono una ripresa in sicurezza a settembre.

Il distanziamento è l’indicazione imprescindibile. Pensiamo che l’Amministrazione debba aprire un tavolo con le istituzioni scolastiche, con i genitori, per verificare e valutare tramite mappatura la riorganizzazione degli spazi in rapporto al numero degli alunni/e garantire anche la necessità di trovare spazi pubblici idonei, affinchè la scuola possa avere inizio. Se l’Amministrazione non fosse smemorata, intanto potrebbe scartabellare tra antiche delibere e troverebbe che la scuola di legno fu costruita in 60 giorni nell’estate del 2003 (chissà se a qualche assessore questa data potrebbe dire qualcosa), invece di spargere parole non vere. Potrebbe essere di aiuto per soluzioni come Martiri della Libertà.

Se gli spazi delle scuole esistenti non consentissero il distanziamento e ci fosse bisogno di trovare soluzioni alternative, necessiterebbe anche la riorganizzazione del trasporto scolastico. La verità è che questa Amministrazione non si è mai occupata di edilizia scolastica, perché tutto ciò che dal 2012 ha inaugurato derivava da progetti messi in atto dalle Amministrazioni precedenti in sinergia con Provincia e Regione e i fondi provenivano in parte da tali sinergie.

Negromanti, scuola di legno, invece furono il frutto dell’indagine operata con i tecnici della Regione sulla vulnerabilità delle scuole più a rischio a Jesi, dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia, guarda caso proprio nel 2003. La giunta Bacci è la prima volta che si imbatte nell’esigenza di affrontare un piano di edilizia scolastica e riorganizzazione dovuta all’inciampo non solo alla primaria di Martiri della libertà, ma all’emergenza Covid 19.

Si dia da fare, in fondo dovrebbe cogliere il brivido del debutto. Non vorremmo che a settembre le scuole a Jesi si riaprissero con metà alunni a scuola e metà ancora a casa, supportati dalla didattica a distanza che ricordiamo non è scuola!

Partito della Rifondazione Comunista

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