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Cronaca

Jesi Rinasce il Circolo Scacchi, il primo fu fondato negli anni ’50

Da fine gennaio è ufficialmente affiliato alla Federazione scacchistica italiana, frutto della riunione dei nuovi appassionati con alcuni rappresentanti della vecchia guardia, conta già 15 tesserati agonisti

di Tiziana Fenucci

Jesi, 23 marzo 2023 – Si è costituito ufficialmente il 18 gennaio di quest’anno l’Asd Circolo Scacchi di Jesi, ospitato nella sede del Circolo Cittadino, una realtà che nasce dalla volontà dei nuovi appassionati frequentanti e da alcuni membri della vecchia guardia, coloro che avevano partecipato alla sua costituzione negli anni ’70 e ’90, mentre agli anni ’50 risale la fondazione del primo Circolo di scacchi jesino, ospitato sempre dal Circolo Cittadino.

Ce ne parla il presidente Raffaele Scoccianti.

Il Circolo Scacchi è una realtà che vanta una storia di vecchia data qui a Jesi?

«Esatto, il primo Circolo di Scacchi è nato a Jesi negli anni ’50, sempre nella sede del Circolo Cittadino, poi negli anni ’70 si è spostato al bar Trieste raggiungendo il maggior numero di tesserati nelle Marche. Per varie vicende il circolo si è poi sciolto e fu ricostituito negli anni ’90, dando il via a una florida attività agonistica che raggiunse anche la categoria A2, ma nel 2000 si concluse anche l’esperienza di quella realtà».

Luca Lancioni, Luigi Ramini, Raffeale Scoccianti, Luca Torta

«Quest’anno finalmente, grazie all’entusiasmo dei nuovi appassionati e alla determinazione di alcuni rappresentanti della vecchia guardia, me compreso, abbiamo dato vita al sogno di riaprire il Circolo Scacchi, affiliato ufficialmente alla Federazione scacchistica italiana. Il gruppo direttivo è composto da un presidente (che sarò io per il prossimo quadriennio), dal vice presidente e tesoriere Luca Lancioni, dal consigliere e direttore tecnico, Luca Torta e dal nostro istruttore Luigi Ramini».

«Attualmente ci sono già 15 tesserati agonisti e altri 15 partecipanti ai corsi di formazione che giocano per ora non a livello agonistico. Questo spero sia solo il primo passo verso le tante attività e progetti che abbiamo in mente di realizzare».

Una lezione con Luigi Ramini nella sala del Circolo Cittadino

Le attività del Circolo Scacchi cosa prevedono? Quante volte vi incontrate?

«Il Circolo Cittadino è il nostro punto di ritrovo, per cui mi sento di ringraziare per l’ospitalità e il supporto il presidente Paolo Crognaletti, qui è possibile giocare 7 giorni su 7 per chi ha tempo e modo di ritrovarsi, in più abbiamo una sala a disposizione tutti giorni dalle 17 alle 20 in cui organizziamo partite di allenamento e incontri didattici. Uno degli scopi del Circolo Scacchi è infatti quello di fare formazione, grazie al nostro insegnante Luigi Ramini che ha seguito i corsi da istruttore federale e organizza lezioni sia di avviamento che di consolidamento per tutte le fasce di età e generi, uomini e donne».

«Ogni domenica, poi, organizziamo iniziative intercircolo, per giocare con gli altri circoli della provincia, con cui manteniamo rapporti amichevoli e organizziamo occasioni di incontro».

«La nostra vision è quella di far diventare il nostro circolo un’eccellenza per la città di Jesi, sia perché puntiamo a livello agonistico a scalare le gerarchie del campionato, magari raggiungendo di nuovo, come è accaduto in passato la serie A2, sia perché vorremmo che il circolo diventi un punto di riferimento per i giovani, un luogo in cui possano trascorrere ore di divertimento ma anche crescere e sviluppare le competenze di analisi e calcolo grazie al gioco degli scacchi».

Lezione di scacchi

Quali sono i lati positivi e i vantaggi a livello di apprendimento per i giovani che giocano a scacchi?

«Il gioco degli scacchi è una disciplina divertente ma anche con una importante finalità educativa sia perché è un gioco in cui si sviluppano capacità logico matematiche e creatività, oltre ad acquisire competenze di analisi e calcolo, sia perché si apprendono le regole del fair play tra giocatori».

«Un esempio lampante di fair play è il momento conclusivo della partita, in cui indipendentemente da chi ha vinto e chi ha perso, i due giocatori si intrattengono ad analizzare insieme le varie fasi del gioco, quindi anche quando non si vince si impara dai propri errori. Un’attività, tra l’altro, che stimola i giovani alla concentrazione, a focalizzare l’attenzione sull’attività che stanno svolgendo che, in un’epoca in cui sono bombardati da tanti stimoli, è fondamentale riacquistare».

Torneo domenicale al Circolo cittadino

Quali sono i prossimi obiettivi dell’associazione e i progetti a lungo termine?

«Attualmente sono iscritti tra i non agonisti 12 uomini, 2 donne e 1 bambino, l’obiettivo di questo quadriennio è quello di avere la metà dei tesserati donne e infoltire il gruppo dei bambini e ragazzi, gli under 18».

«A lungo termine le idee sono tante, in primis la volontà di realizzare progetti di inclusione per le fasce più deboli della cittadinanza, penso agli anziani che sono spesso soli e potrebbero trovare negli scacchi una valida occasione per impegnare il tempo e socializzare, ma penso anche ai disabili e ai casi di persone che vanno reinserite nella vita sociale. Gli scacchi possono essere davvero un valido strumento di inclusione sociale facilmente accessibile anche ai diversamente abili».

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