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Cronaca

JESI Ritorno alla messa, il vescovo Gerardo: «Motivo di gioia»

La ripresa delle celebrazioni eucaristiche aperte ai fedeli è prevista per lunedì 18 maggio

JESI, 12 maggio 2020 – Tra poco meno di settimana, dunque, si ritorna a messa. La ripresa delle celebrazioni eucaristiche aperte ai fedeli, sancita da un rigido protocollo per garantire la sicurezza di tutti, è fissata appunto per lunedì 18 maggio.

Sulla polemica sorta tra Conferenza episcopale e Governo, aveva espresso la propria opinione anche in vescovo della diocesi jesina, mons. Gerardo Rocconi.

Ma l’accordo raggiunto apre alla ripartenza, e il vescovo non può che esprimere parere positivo.

«Questo riavvio delle funzioni è per noi motivo di gioia – commenta –. Dovevamo coniugare l’esigenza di rispondere alle grandi pressioni della gente con il chiarire le misure di sicurezza da prendere: celebrare la messa in chiesa significa radunare persone in un luogo chiuso anche in numeri elevati. Avevamo già sperimentato un’esperienza simile l’8 marzo: c’erano già delle regole, anche se meno stringenti delle attuali, che imponevano di evitare gli assembramenti e di mantenere la distanza tra i fedeli. Quel giorno ho celebrato tre messe, e anche in chiese molto grandi come quella delle Grazie, ho notato ordine e serietà da parte della gente. Con tutte le paure che da due mesi a questa parte sono cresciute, confido nel fatto che non ci saranno problemi nel rispettare le regole. Regole restrittive ma giuste, che vengono incontro a esigenze di salute: in alcuni casi è in gioco la vita».

La chiesa di San Giovanni Battista

La chiesa di San Giovanni Battista

Proprio per definire tutte le modalità di svolgimento delle funzioni, in questi giorni i parroci si stanno incontrando con i propri consigli pastorali e collaboratori.

«Sono contento per la presenza di norme chiare – continua il vescovo -, ho preparato anche un prontuario per i parroci al fine di aiutarli a seguire tutte le regole sia a livello personale che per la comunità, già un sacerdote ha preparato i manifesti da affiggere in fondo alle chiese. Credo che non ci sia nessun pericolo, meglio essere un po’ troppo esigenti e poter celebrare le messe con tranquillità, piuttosto che rischiare. L’unica sofferenza risiede nel fatto che tutto questo non coinvolge le attività pastorali. In estate l’attività giovanile è intensissima, campi e centri estivi muovono nella sola diocesi di Jesi 7-8 mila ragazzi e ragazze».

Santuario delle Grazie

Santuario delle Grazie

Distanziamento sociale – un metro laterale e frontale -, dispositivi di protezione per celebranti, fedeli e volontari preposti al contingentamento degli accessi, gel igienizzanti, acquasantiere vuote, sanificazione di oggetti e ambienti. Ma anche messe in streaming o preferibilmente all’aperto, sospensione del segno dello scambio della pace e della processione offertoriale. Rigide norme anche per l’eucaristia e per la confessione.

Ma come gestire un’eventuale affluenza di persone superiore al massimo consentito per assistere alla celebrazione delle messe?

«Purtroppo prevedo che ci sarà poca gente in questi primi periodi conclude il vescovo . Un po’ per paura, un po’ perché mancheranno gli anziani, più a rischio in caso di contagio, e i bambini, più difficilmente gestibili se non strettamente accompagnati. Portando via queste due fasce, l’affluenza sarà prevedibilmente bassa. Ma va bene, ed è giusto ricominciare gradualmente. Se poi dovessimo riscontrare più persone del numero massimo comunicato preventivamente dai parroci, allora provvederemo a risolvere il problema la domenica successiva».

Ha espresso il proprio parere anche Beatrice Testadiferro, direttrice del settimanale cattolico Voce della Vallesina.

«In questo tempo in cui i sacerdoti hanno celebrato le messe da soli e magari collegandosi in diretta streaming – spiega -, sono nate tante iniziative nelle parrocchie e nelle associazioni ecclesiali. Alcuni gruppi hanno ripreso a incontrarsi, dopo una sosta per le prime settimane di marzo, a vedersi sulle diverse piattaforme che permettono le videoconferenze e portare avanti il cammino formativo, anche se in una modalità diversa. Le pagine del settimanale diocesano Voce della Vallesina, così come tutti i settimanali diocesani in Italia, hanno raccontato questo nuovo modo di vivere la fede, hanno riportato interviste ai parroci su come stanno svolgendo il loro servizio».

Il vescovo mentre recita il Rosario alle Grazie

«Il vescovo da sabato 7 marzo ha pregato il Rosario e la supplica alla Madonna delle Grazie dalla cappellina del santuario jesino con la partecipazione di un centinaio di fedeli e poi ogni sabato con la diretta streaming fino a sabato 16 maggio. “Non possiamo nascondere la nostra gioia dopo la notizia che da lunedì 18 maggio potremo celebrare la S. Messa con il Popolo – ha commentato don Gerardo -. La nostra gioia non sta nel fatto che riapriamo le chiese: le chiese non sono mai state chiuse. La nostra gioia sta nel fatto che il popolo di Dio ritorna a celebrare l’Eucaristia!”».

Elisa Ortolani

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