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Cronaca

JESI Roberto Mancini, prima in ospedale dalla mamma poi l’abbraccio dei tifosi (video)

Il ct in città per stare vicino alla madre: poi lo striscione davanti al ristorante, i cori nella pioggia, i selfie, quello che credeva fosse scoppiato un incendio e la cena finita in grande compagnia per il mister trionfatore in Europa

JESI, 14 luglio 2021 – Il tam tam aveva cominciato a diffondersi poco dopo l’ora di cena, quando già il cielo annunciava pioggia e pure qualche fulmine faceva capolino tra le nuvole: c’è Mancini! Roberto Mancini è a Jesi, sta cenando da Pepito…

E, infatti, il ct che siede sul trono d’Europa da domenica sera, sedeva tranquillamente, ieri sera, su una sedia nel ristorante – pizzeria di via La Malfa, all’aperto, insieme a una decina di persone, tra amici e parenti stretti, compresi il papà Aldo, la sorella Stefania, il figlio Filippo. Non c’era la mamma Marianna, causa un problema di salute e successivi accertamenti in ospedale, situazione per la quale il Mancio aveva fatto ritorno in città.

Tutto abbastanza tranquillo fin verso le 22 poi quel tam tam evidentemente aveva ottenuto il suo effetto tanto che in un batter d’occhio, come se tutti si fossero dati appuntamento lì, ed era inevitabile, è salita l’onda, composta ma inarrestabile, che ha iniziato a circondare Mancini, prima davanti, poi intorno al tavolo.

Intanto le prime gocce di pioggia cadevano, Polizia e Carabinieri facevano su e giù nelle auto di servizio lungo la via, controllando, e un gruppo di tifosi, appostati sul prato del bocciodromo – che sta di fronte al ristorante – non aspettava altro che distendere lo striscione preparato in onore del mister tanto amato.

Roberto Mancini con “Figaro”, Graziano Fabrizi

In questi casi non si sa chi abbia iniziato per primo a fare la mossa, sta di fatto che, a un certo punto, Roberto Mancini si è alzato e, così facendo, ha dato il via ai giochi, selfie e foto con e per tutti. Anche qualche autografo.

Il segnale che il gruppo di tifosi stava aspettando dall’altra parte della strada: disteso lo striscione con su in bella mostra Sei de Jesi come noi sono partiti i cori nella pioggia contornati dai fumogeni. Roba da stadio anzi, effetto e affetto da curva, valore più pesante.

Nel frattempo è arrivato pure un ragazzo allarmato, gli sembrava che fosse scoppiato qualche incendio: troppo fumo, troppa gente, troppo rosso e, evidentemente, niente tam tam. Poi, quando con l’indice gli abbiamo indicato la causa di tutto, quel volto che ormai conoscono pure a Timbuktu, non ci poteva credere, ha sgranato gli occhi e si è aggregato all’onda festeggiante.

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Lui, il mister, non ha dribblato un selfie o una foto, disponibile con tutti anche con la squadra vincitrice del torneo calcistico estivo disputatosi sul campo del Kolbe i cui componenti erano lì a spendere il buono pizza avuto in premio: si sono fatti immortalare insieme al Mancio esibendo orgogliosi la loro, di coppa. La tensione dell’Europeo, gli impegni successivi, la mamma in ospedale, certo tutto ha contribuito ad accumulare stanchezza e una certa apprensione umanamente comprensibili. Eppure lui c’è stato per tutti.

Il rompete le righe poco dopo le 23, con Roberto Mancini che rientrava verso casa accompagnato ancora dal coro che salutava lui e quella irripetibile notte.

(p.n. – e.s.)

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