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Cronaca

JESI “SALVA BANCHE”, RISARCIMENTI PER I RISPARMIATORI IMBROGLIATI: C’È L’IMPEGNO DI CANTONE

Sit-in degli obbligazionisti davanti la sede di Banca Marche, oggi Nuova Banca Marche (foto CriCo)

Il sit-in degli obbligazionisti messo in atto davanti la sede di Banca Marche, oggi Nuova Banca Marche (foto CriCo)

JESI, 3 febbraio 2016I risparmiatori imbrogliati e che hanno perso tutto con il decreto “salva banche”  del 22 novembre scorso, saranno immediatamente risarciti, entro 15 giorni.

Questo è quanto emerso in un incontro svoltosi ieri, 2 febbraio, a Roma, tra il presidente dell’autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, e una delegazione del Codacons, guidata da Carlo Rienzi.

Nel corso dell’incontro «è emerso un preciso impegno – si legge in una nota – da parte di Cantone: gli investitori che dimostreranno di essere stati imbrogliati con la sottoscrizione delle obbligazioni subordinate, verranno immediatamente risarciti. Non solo. Il presidente dell’Anac ha annunciato entro i prossimi 15 giorni i decreti attuativi relativi all’arbitrato  e ha assicurato che i procedimenti relativi ai risparmiatori si chiuderanno entro un tempo massimo di due anni».

Inoltre, ci sarà la garanzia che i risparmiatori anche nel caso in cui accettassero gli indennizzi decisi con l’arbitrato «potranno avviare azioni di responsabilità per la parte residua degli investimenti».

I componenti delle due associazioni che hanno organizzato la protesta (foto CriiCo)

I componenti delle due associazioni che in quella occasione organizzarono la protesta (foto CriCo)

Il Codacons, da parte sua, ha presentato anche alcune proposte, come l’estensione dell’arbitrato anche agli azionisti che hanno visto azzerato il valore dei titoli; l’eliminazione di qualsiasi limitazione all’azione giudiziaria per chi aderisce all’arbitrato; inserimento della rappresentanza dell’associazione dei consumatori alla quale il soggetto interessato può conferire il mandato anche in forma di incarico scritto, senza la necessità della procura notarile o equiparata.

Per quanto attiene, invece, la valutazione degli investimenti, non basterà «la firma dei risparmiatori su questionari, attestazioni e moduli vari per dimostrare che gli stessi fossero  a conoscenza dei rischi. Si dovrà tenere conto della situazione culturale e professionale e valutare se moduli e questionari fossero davvero rispondenti alla reale situazione del cliente».

(p.n.)

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