Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi “Salviamo il Les”, approvato l’ordine del giorno che si oppone alla soppressione

Al suo posto il Governo vorrebbe introdurre il Liceo del Made in Italy, la discussione in Consiglio comunale, «a Jesi quest’anno 4 nuove prime, gli iscritti sono in continua crescita»

Jesi – Approvato giovedì con 20 voti favorevoli su 20 votanti, l’ordine del giorno presentato dal consigliere Francesco Coltorti del gruppo consiliare Jesi in Comune e dai firmatari Paola Montecchiani, Rudi Curzi, Lorena Santarelli, Luciano Montesi, Tommaso Cioncolini e Matteo Sorana, avente a oggetto “Salviamo il liceo economico sociale – Les”

Prendendo il nome all’omonimo comitato nazionale, l’odg si accoda al coro delle proteste sollevate negli ultimi mesi da docenti, dirigenti e famiglie a seguito dell’approvazione in Consiglio dei Ministri, il 31 maggio scorso, del disegno di legge che prevede la soppressione del Liceo Economico Sociale a favore dell’introduzione del nuovo Liceo del Made in Italy. Un nuovo indirizzo – si legge nel provvedimento – volto a promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana.

Andreoli immobiliare 01-07-20
Francesco Coltorti

«Il Les ha un aumento degli iscritti in costante progressione dalla sua nascita, ha avuto attestati di qualità da realtà locali e nazionali e nella nostra città rappresenta un indirizzo doppiamente importante perché presente in due diversi istituti: al Liceo Vittorio Emanuele II e all’Istituto Galileo Galilei. Quest’ anno sono quattro le nuove prime, per un totale di 85 studenti, è importante che la nostra opinione sia espressa anche qui perché avrà una ricaduta forte sul nostro territorio», ha affermato nel corso della seduta del Consiglio comunale Francesco Coltorti. 

«In questo consesso – ha proseguito – non vogliamo contestare l’idea di un nuovo percorso liceale ma opporci alla sostituzione. Non dichiarare il perché si intende cancellare una scuola a fronte di un’altra denota una grande arroganza politica».

Sulla stessa linea anche l’intervento dell’assessora all’istruzione Emanuela Marguccio: «Non metto in dubbio la validità del nuovo percorso Made in Italy, ma non in sostituzione al Les, nella scuola è sempre bene aggiungere, nuovi indirizzi, nuovi corsi all’avanguardia, ma non sostituire».

L’avvio del nuovo ciclo scolastico è previsto per l’anno 2024/2025, tra le nuove discipline compaiono: economia e gestione delle imprese del Made in Italy, Modelli di business nei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare, Made in Italy e mercati internazionali. 

Tommaso Cioncolini

«Oggi in Italia manca personale qualificato, dai periti di elettronica a quelli di meccanica e meccatronica: se si vuole puntare su una ripresa, su un futuro che sappia investire nell’innovazione, dobbiamo scommettere sul tecnico e professionale ma questo non si fa andando a demolire ciò che già funziona», ha affermato il consigliere Tommaso Cioncolini.

Intervenuto anche il consigliere Giacomo Mosca che lascia parlare i dati: il Les – ha affermato – è passato dal 2.7 per cento di iscritti al 3.2 nel 2021, al 3.4 nel 2022, al 3.9 nel 2023. Questo ci conferma che esso costituisce un valido ampliamento dell’offerta formativa.

Ma dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ribatte Chiara Cercaci: «Paura prematura, il provvedimento è ancora in fase di analisi. Dovremo lasciar lavorare chi è del settore». 

©riproduzione riservata

News