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Cronaca

JESI Salvini: «Il treno del cambiamento passa da Jesi» (video)

Il leader della Lega ha fatto il pieno in Piazza della Repubblica, tanti sostenitori: «Diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro e al termine delle elezioni fischieremo noi»

JESI, 14 settembre 2020 – Quando il Capitano è arrivato, Piazza della Repubblica è esplosa in uno sventolio di bandiere, non solo della Lega, accompagnato dal nome scandito del leader, Matteo Matteo.

Salvini dal palco posto a ridosso del Teatro Pergolesi ha iniziato a riprendere con il suo telefonino prima di iniziare il suo comizio elettorale –  con lui anche i candidati, tra i quali anche la jesina Linda Elezi – nel tour marchigiano in vista delle prossime regionali di fine settimana.

Lapidario il leader su alcuni temi, già noti, che interessano anche le Marche: «I cittadini hanni diritto alla salute, con la salute non si scherza, non è nè di destra nè di sinistra, qui sono stati smantellati ospedali interi, all’istruzione, il vostro voto è per loro, per insegnanti, studenti, personale. Datemi una mano ad aiutarli.  Diritto al lavoro, alla pensione, ci opporremo strenuamente a un ritorno della legge Fornero».

E poi, mentre si udivano i primi fischi di contestazione provenienti dalla zona di Corso Matteotti dove c’era uno degli sbarramenti delle forze dell’ordine «sento queste manifestazioni poco democratiche, i fascisti li trovo a sinistra, nei centri sociali ma vedremo se fischieranno anche dopo il voto. Perché anche da Jesi passa il cambiamento dopo 50 anni di sinistra al governo della Regione. A San Settimio feteggeremo noi».

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Quindi ha trovato anche il modo di elogiare «la buona amministrazione del sindaco Massimo Bacci» sottolineando anche come «il nostro interesse è per le persone per bene da dovunque arrivino, non abbiamo bisogno di spacciatori, stupratori, clandestini, scippatori. Ne abbiamo già troppi di italiani. E siccome non c’è tutto per tutti, prima ai marchigiani e agli italiani. Poi agli altri. Le Marche sono una terra di lavoro, di fatica di bellezza, di cultura».

Un passaggio anche per il processo che dovrà affrontare: «Il 3 ottobre sarò a Catania e rischio 15 anni di carcere per aver difeso i confini del mio Paese. E quando il giudice mi chiederà se sono colpevole o innocente, mi dichiarerò colpevole».

Le Marche a una svolta importante e «lascio in mano vostra Jesi e la regione, per cinque anni di impegno, per far ritornate le Marche ai marchigiani».

Salvini è poi partito alla volta di Urbino, non prima, però, di essersi soffermato sul palco per tantisimi selfie. La fila degli aspiranti che volevano immortalarsi con lui era molto lunga.

(p.n.)

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