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Cronaca

Jesi “Salvo conguaglio” diritto di superficie, Comune condannato

La vicenda trae origine dalle diverse convenzioni di cessione di aree stipulate dall’Ente nel 1983 con le Cooperative nell’ambito del progetto di edilizia economica e popolare approvato dal Consiglio comunale

Jesi, 11 novembre 2022 – La Corte di Appello di Ancona con sentenza nr 1417/2022 in data 10 novembre 2022 data 10.11.2022, ha confermato la sentenza emanata del Tribunale di Ancona, nr 1529/2019 pubblicata il 16.9.2019 R.G.(con cui il giudice di primo grado aveva respinto la domanda riconvenzionale proposta dal Comune e dichiarato che nulla era dovuto all’Ente medesimo in ragione dei titoli dedotti in giudizio) respingendo la richiesta del Comune di Jesi vòlta ad ottenere la condanna dei singoli assegnatari (ex soci di cooperative che avevano acquistato dagli ex Istituti riuniti di Beneficienza “II.RR.BB.” degli alloggi realizzati sulle aree ubicate inzona ex Piccitù – nelle immediate adiacenze di via F. Coppi) al pagamento, a titolo di conguaglio del prezzo di cessione, disponendo che nulla dagli stessi è in realtà dovuto con riferimento al diritto di superficie e condannando lo stesso Comune al pagamento in favore delle famiglie titolari del diritto di superficie, su detti alloggi, la somma di euro 15.000 oltre Iva, Cap e rimborso forfettario 15%.

L’avvocato Stefano Serrini

La vicenda trae origine dalle diverse convenzioni di cessione di aree stipulate dal Comune nel 1983 con le Cooperative di cui i predetti erano soci, nell’ambito del progetto di edilizia economica e popolare approvato dal Consiglio comunale.

Allo scopo di darvi attuazione, il Comune aveva espropriato alcuni terreni, successivamente ceduti a dette cooperative in forza di atti in cui il prezzo di cessione, in parte determinato in parte determinabile sulla base di quanto il Comune avrebbe corrisposto ai soggetti espropriati, prevedeva allo scopo la clausola salvo conguaglio.

In data 26.5.2000 il Comune (Giunta Belcecchi) ingiungeva, infatti, il pagamento di somme pari a circa lire 1.657.239.000 (euro 855.891,51) nei confronti degli assegnatari a titolo di conguaglio del corrispettivo di assegnazione di dette aree, importo che l’Ente reputava di introitare

L’avvocato Paolo Mocchegiani

Si sviluppava in tal modo un ampio contenzioso che inizialmente riguardava 400 famiglie, delle quali successivamente 288 aderivano alla transazione proposta dalla Amministrazione comunale, per le restanti 112 (proprietari in diritto di superficie e in diritto di proprietà) iniziava una lunga fase giudiziale.

Una grana che già il precedente Sindaco, Massimo Bacci, non aveva nascosto di temere con riferimento alle inevitabili ripercussioni sulle casse pubbliche.

La sentenza, dopo un contenzioso ultraventennale ha accolto integralmente la tesi della difesa dei titolari del diritto di superficie appellatipatrocinati dagli avvocati Stefano Serrini e Paolo Mocchegiani (foto in primo piano).

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