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Cronaca

JESI SAN NICOLÒ CON I TEMPLARI ACCOGLIE L’UNICA MESSA DEL 2016 E RICORDA ALVISE CHERUBINI

JESI, 11 dicembre 2016 – Celebrata ieri, 10 dicembre, l’unica  messa del 2016 in San Nicolò, l’antica e bellissima chiesa romanico-gotica che l’Associazione Templari Cattolici d’Italia, Commanderia ex Val d’Esino, custodisce dal 2012.

Tanta gente, assiepata nelle tre navate absidate – quella di sinistra accoglieva il presepe – , ad assistere al rito religioso – presente anche l’assessore alla cultura, Luca Butini – celebrato da padre Giulio Pase, priore carmelitano del santuario della Madonna delle Grazie dal quale la stessa dipende.

E’ la terza volta che accade, dal 2014: lo scorso anno si era scelta la data del 6 dicembre, giorno, appunto, di San Nicola, che cadeva di domenica, mentre l’anno prima di sabato. Stavolta si è preferito slittare al 10 piuttosto che in un giorno infrasettimanale, il 6 era martedì scorso.

Durante l’eucaristia è stato anche ricordato, nelle preghiere, il dottor Alvise Cherubini (scomparso il 4 agosto 2012), medico, storico, cattolico, appassionato dell’arte medievale, il quale si prodigò perché non venisse demolita quando la struttura venne a trovarsi in uno stato di completo degrado, ma recuperata e riconsegnata alla città nel 1977.

E’ stata anche l’occasione, alla fine, per inaugurare il bassorilievo, opera dello scultore jesino Massimo Ippoliti, raffigurante la Madonna dei Templari.

Massimo Ippoliti con la sua opera

Posto nell’abside centrale, è la riproduzione di un quadro situato in San Pietro alla Magione (Siena), e costituisce il segno che rappresenta la chiesa templare. Il blocco d’arenaria è stato lavorato da Ippoliti nell’arco di un mese e mezzo e, alla base della cornice porta la data – 10 dicembre 2016 -, la firma dell’artista e il motto templare: “Non nobis Domine, non nobis, sed nomine tuo da gloriam” – Non a noi o Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria -, motto (tratto dai versetti mediani del salmo 113 dell’Antica Vulgata o dall’incipit del 115 secondo la numerazione ebraica) con il quale, pronunciato dai Templari presenti, si è conclusa la messa.

Da sinistra: Roberto Fiorini, priore della Sancta Domus Lauretana e Duilio Ricci della Commanderia ex Val d’Esino

“Spero – ha detto lo scultore intervenendo al microfono – che la mia opera possa sposarsi bene con questa chiesa così bella e così antica. Per me è stato un onore ma anche un onere non indifferente quando mi è stato chiesto di fare questo lavoro”.

Riportare il culto in chiese come questa è uno dei giuramenti che facciamo noi Templari – ha sottolineato soddisfatto Duilio Ricci -, certo sarebbe bello poter celebrare messa almeno una volta al mese. San Nicolò raccoglie e custodisce altri tesori, oltre all’affresco che abbiamo da poco portato alla luce grazie alla restauratrice Francesca Pappagallo, ma contiamo di ripristinare anche gli altri affreschi che sono visibili dietro le absidi. Speriamo che qualcuno voglia aiutarci…”.

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