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JESI SANITÀ LUMACA, PER UNA RISONANZA URGENTE C’È POSTO FRA DUE MESI

JESI, 8 marzo 2019 – Oltre all’esternazione nelle ultime ore del Tribunale dei diritti del malato circa le lungaggini per l’attesa telefonica per una prenotazione di esami o visite mediche al Cup regionale (leggi l’articolo) i cittadini vanno oltre per denunciare le cose che purtroppo non vanno. E ce ne sono tante!

L’esperienza di un cittadino di Jesi, purtroppo, pensiamo, non è unica.

Il fatto! Con la ricetta in mano, dove gli era stata prescritta una risonanza magnetica con urgenza entro dieci giorni, un signore jesino alle nove del mattino ha telefonato al numero unico del Cup regionale.

Il centralino automatico, con suo stupore, come prima risposta gli ha consigliato di provare più tardi in quanto tutti gli operatori erano al momento occupati.

Dopo circa venti minuti il paziente ha riprovato e la risposta è stata di restare in attesa “per non perdere la priorità acquisita, la sua posizione è la numero 80“.

Dopo circa 25′ qualcuno si mette in contatto diretto con il nostro paziente che espone la sua richiesta chiedendo anche la possibilità di poter usufruire di una struttura dove la macchina per l’esame fosse aperta soffrendo di claustrofobia.

La risposta dell’addetta alla prenotazione è di non sapere in quale struttura convenzionata ci fosse tale possibilità di apparecchiatura e consiglia al paziente di prenotare comunque per poi informarsi se la macchina fosse o meno aperta.

Qualora non lo fosse stato il consiglio è stato di disdire successivamente, informarsi in quale presidio o struttura ospedaliera ci fosse tale possibilità, e poi eventualmente prenotare di nuovo.

Il nostro paziente accetta tale soluzione. L’impiegata fa le sue ricerche e riferisce di non disporre di soluzioni per una prenotazione urgente, entro il tempo come scritto nella richiesta medica.

Che fare? Il nostro concittadino chiede quale sia la prima data utile disponibile per l’esame e dove. Risposta:il 3 maggio a Cagli o Ascoli Piceno“.

La meraviglia prevale ma inizia a montare un po’ di rabbia e chiede: “A pagamento quando  potrò effettuare l’esame?”. Risposta:Le passo la collega“.

Dopo breve attesa ecco di nuovo una voce automatica che indica l’attesa: “per non perdere la priorità acquisita la sua posizione è la numero 88“. Vista l’esperienza di pochi minuti prima riattacca.

Contemporaneamente decide di rivolgersi ad una struttura privata in Umbria, nei pressi del lago Trasimeno, suggeritagli da un conoscente.

Pensa di voler percorrere questa eventuale soluzione dopo aver fatto due calcoli. Se vado a pagamento spendo una cifra. Se riesco ad andare in Umbria tra ticket e viaggio di certo non spendo di più, dunque provo purché possa fare l’esame in tempi brevissimi.

Alza la cornetta del telefono, dall’altro capo la risposta è immediata. Come l’appuntamento: dopo 5 giorni di calendario ed a carico del servizio sanitario nazionale.

Accetta senza tentennamenti!

L’ulteriore prova provata e perenne che la sanità regionale marchigiana fa acqua, almeno per ciò che riguarda i tempi di attesa, seppur non passa giorno che i politici provano a tranquillizzare i cittadini.

Le chiacchiere stanno a zero, i fatti sono purtroppo questi e sempre più frequenti. E non se ne vede via d’uscita!

(e.s.)

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