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Jesi Sanità: speranze, sorprese e delusioni

Corriamo per realizzare il “nuovo” perché ci trascina il Pnrr e lasciamo alle spalle enormi problemi irrisolti

di Vittorio Massaccesi

Jesi, 2 marzo 2023 – Che il problema sanità sia diventato un problema di primo piano anche per Jesi e Vallesina, lo dimostrano i fatti prima ancora che le iniziative promosse in queste ultime settimane per richiamare l’attenzione sulla grave situazione del settore.

Ma le prime parole dell’assessore regionale alla sanità troncano subito ogni pessimismo ricordando che l’ospedale di Jesi è di primo livello e usufruisce dei maggiori contributi e le eccellenze non mancano. C’è la nuova, modernissima Tac: ma che volete di più? Accontentatevi dell’etichetta primo livello!

Eppure i primari continuano a dire che hanno in mano una Ferrari che corre come una 500!
Ecco: abbiamo avuto due incontri interessanti, uno promosso da associazioni, il secondo dall’Amministrazione comunale. Meritano comunque un applauso, ma qualche punto interrogativo ce lo poniamo.

L’incontro al Bisaccioni ha richiamato ancora una volta l’attenzione sulla sacrosanta opportunità di sfruttare il Murri (foto in primo piano) per la sua ampia struttura, perché è adiacente all’Urbani, perché il territorio è ideale. Certo che comporta un adeguamento, ma ignorare il problema con una nettezza così inaspettata nell’incontro promosso dall’Amministrazione, non me lo sarei aspettato.


Adesso siamo tutti presi dai sette milioni del Pnrr e dalle stragrandi novità della casa di comunità e dell’ospedale di comunità: bisogna costruirle subito e accanto al nosocomio di via Moro. Sull’esempio dell’ospedale regionale, apriamo anche noi la fabbrica di san Pietro attorno all’Urbani. Che poi il piano regolatore, non da oggi, preveda il divieto di rubare nuove aree, ma valorizzare i tanti contenitori pubblici vuoti e inutilizzati, questo no, neanche a pensarci.

Capisco l’entusiasmo per il nuovo e anche la sua facilità rispetto al recupero del dismesso, però di questo passo non correggeremo mai i nostri difetti e, soprattutto, rischiamo di fare doppioni che non sapremo come gestire se è vero, come è vero, che la situazione del personale sanitario è quella che in tanti hanno evidenziato nell’incontro della settimana scorsa.


Del quale bisogna dire che molti e meritevoli sono stati gli interventi, ma i più hanno ribadito quanto sappiamo da sempre. E poiché i veri problemi sono pochi ma gravi, si ha la netta impressione che continueremo come nel passato.


1 – Il pronto soccorso? Da cinque anni si attende l’adeguamento strutturale e già la somma prevista di mezzo milione è da più parti stimata insignificante se vogliamo veramente risolvere il problema. Aspetteremo altri cinque anni? Vedremo chi è Saltamartini dopo le tante assicurazioni.


2 – Le liste di attesamesi e mesi – per una qualsiasi visita o intervento? Certo, è problema nazionale, ma è questo il vero problema: inutile girarci attorno. Ce lo risolve Saltamartini? E’ lui che ha in mano la sanità, non Giorgia Meloni.


3 – Corriamo per realizzare il nuovo perché ci trascina il Pnrr e lasciamo alle spalle enormi problemi irrisolti solo allo scopo di aggravarli.
E così sia!

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