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Cronaca

JESI Saracinesche abbassate, protestano i centri commerciali

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Un flash mob per chiedere la revoca delle misure restrittive che da sei mesi prevedono la chiusura dei punti vendita nei giorni festivi e pre-festivi

JESI, 11 maggio 2021 Ore 11, Centro commerciale la Fornace di via Caduti del Lavoro, le saracinesche dei negozi si abbassano lentamente, all’unisono. Chi ne è sprovvisto mostra il suo supporto all’iniziativa apponendo un cartello per impedire l’entrata.

Un flash mob che dura alcuni minuti sotto gli sguardi incuriositi di chi passa. Una protesta simbolica, per chiedere un’immediata revoca delle misure restrittive che da sei mesi prevedono la chiusura dei punti vendita nei giorni festivi e pre-festivi.

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La manifestazione ha coinvolto 30.000 negozi e supermercati in tutt’Italia, ed è stata promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.

«Protestiamo – spiega Matteo Trotta, direttore commerciale Barchiesi Sport – perché a oggi non hanno senso queste misure che stanno adottando, per la riduzione dei contagi, nei centri commerciali. Gli assembramenti non ci sono, questi sono luoghi sicuri. Non si vengono a creare situazioni in cui ci sia bisogno di mettere in atto le chiusure. È da novembre che siamo con il 45% di fatturato in meno che è un problema non da poco. Non è solo una questione di costi fissi. Noi come anche altri colleghi che hanno negozi analoghi, andiamo a comprare la merce sei mesi prima, non possiamo poi non ritirarla, annullarla e non pagarla, diventa un costo fisso anche quello. Parliamo di centinaia di migliaia di euro. a Auspichiamo che il governo ci ascolti, stanno riaprendo tutti tranne noi, noi che rispettiamo tutte le regole: quella del distanziamento, della mascherina e del gel all’entrata».

(c.c.)

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