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Cronaca

JESI SCONTRO POLITICO TOTALE SULL’ODG ‘MAI PIÙ FASCISMI’, IL CONSIGLIO COMUNALE SI SPACCA

i gruppi di ‘jesi insieme’ e partito democratico

JESI, 31 gennaio 2018 – Momenti di tensione ieri sera in aula Consiliare nel momento della votazione dell O.d g “Mai più fascismi “raccolta firme nazionali che condanna la violenza, l’ odio la xenofobia e il razzismo, promossa tra gli altri da  Acli, Anpi, Arci, Cgil, Cisl Pd, Istituto fratelli Cervi, Partito Comunista Italiano  e  Leu.

Momenti di grande imbarazzo che hanno portato all’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri Pd , Jesi in Comune (promotori della raccolta firme e dell’interrogazione ).

L’uscita di questi esponenti di forze politiche è arrivato nel momento in cui è stata proposta una risoluzione, un ordine del giorno alternativo, che in via equitativa andava a condannare tutti i totalitarismi in generale quando  si stava focalizzando l’ attenzione sul ritorno in auge di movimenti fascisti ed ideologie che ne riportano in voga atteggiamenti e pensieri.

Una bagarre interna, ovviamente dialettica,  che non ha trovato risoluzione.

Bocciata quindi l’interrogazione “Mai più fascismi” da parte di tutte le forze di maggioranza ad eccezione di due astenuti Cioncolini (il suo un intervento molto articolato e di spessore alla fine era indirizzato a mediare per un odg condiviso; ndr)  e Lorenza Fantini.

C’è stato anche un momento che si può definire particolare della seduta quando è intervenuta facendolo con grande passione ed emozione la consigliera comunale in forza a ‘Patto per Je’si’ Lindita Elizi che ha manifestato la propria esperienza personale vissuta da giovane nel suo paese d’origine l’Albania.

Agnese Santarelli

Di seguito le dichiarazioni di Agnese Santarelli  (Jesi in Comune)”L’ odg presentato chiedeva una cosa molto semplice e scontata per un consiglio comunale, e cioè l’ adesione ad un appello che ribadisse con forza

Claudia Lancioni

quanto previsto dalla nostra Costituzione, frutto proprio della lotta al nazi fascismo. Ma la maggioranza, ha perso un’ occasione importante, trincerandosi dietro l’alibi della strumentalizzazione politica a fini elettorali. L’ unica reale coincidenza è quella con la giornata della memoria e con il triste anniversario della firma delle leggi razziali. Evidentemente non hanno avuto il coraggio di chiamare le cose con il  loro nome (a parte i due consiglieri che con onestà hanno deciso di non uniformarsi ed astenersi). A mio parere sono stati proprio loro a rendere questo appello di parte, rifiutandosi di votarlo, perché sottoscritto anche da alcuni partiti di sinistra. E per fortuna! Un atto molto grave per una città che è da sempre orgogliosamente antifascista”.

E di Claudia Lancioni consigliera del movimento 5 stelle “Per me  la mozione era una semplice adesione ad una iniziativa  per noi non c’era niente di strumentale in vista delle elezioni ( hanno anche detto che se veniva presentata dopo le elezioni l’avrebbero votata). Questo comportamento della maggioranza che dice che una mozione è condivisibile però poi non la vota e spesso presenta addirittura una risoluzione in alternativa  è irrispettosa nei confronti di chi ha presentato la mozione e non è più tollerabile”.

A posteriori i gruppi di maggioranza  Jesiamo, Jesinsieme, Patto x Jesi, Insieme Civico hanno firmato il seguente documento

i gruppi di maggioranza

“Sulla mozione presentata dai consiglieri di Jesi in Comune ad oggetto “Adesione appello Mai più fascismi” abbiamo scelto da persone libere, nel pensiero e nel confronto come nelle diverse sensibilità. Con la nostra successiva risoluzione non abbiamo detto no solo al fascismo ma a tutti i regimi totalitari e a qualsiasi altra forma anti-democratica riferita sia ad un buio passato che ad un presente in cui fenomeni di discriminazione di razza, pensiero, religione, cultura sono da condannare e, se possibile, prevenire. Abbiamo detto no, e questo va sottolineato, anche ad una possibile strumentalizzazione politico-elettorale. Un manifesto di ideali e valori, presentato in questo momento e vista la natura di alcuni sottoscrittori, rischia di venir trasformato in un invito al voto di parte nelle prossime elezioni di Marzo. L’attuale maggioranza condanna senza se e senza ma ogni forma di fascismo, lo fa per sua natura e per scelta di ogni singolo suo componente. Nel momento in cui si invita questa Amministrazione ad orientare la propria attività in base a questi enunciati si assume e si lascia intendere che la stessa, fino a questo momento, non lo abbia fatto. L’attuale Amministrazione ha da sempre con i fatti e non con i manifesti perseguito la democrazia, l’integrazione religioso – culturale dei popoli, coinvolgendo in questo processo le classi di età più giovani dimostrando una importante sensibilità sull’argomento.
Elenchiamo, a questo proposito, alcune delle situazioni su cui invitiamo a riflettere: l’ampia e crescente partecipazione di giovani a progetti quali “La Memoria va in bici” e “Pietre della Memoria”, la presenza di studenti quali protagonisti ad ogni celebrazione del 20 giugno, la consegna della Costituzione ai neo diciottenni il 2 giugno, l’impulso dato alla Consulta per la pace ad accogliere rappresentanti delle nuove etnie presenti in città, il coinvolgimento dei “nuovi jesini” nella celebrazione del 20 luglio, le manifestazioni in occasione del Giorno della Memoria, la promozione della conoscenza fra gli studenti verso i massacri delle Foibe istriane, le attività del progetto Chromaesis. Fatti concreti declinati in ogni momento della vita della città, non solo enunciazioni che, ad un mese dalle elezioni politiche, hanno francamente un retrogusto strumentale”.

Anche il Partito democratico ha redatto un comunicato: “La maggioranza che sostiene l’Amministrazione Bacci è riuscita a respingere l’appello, redatto da Partiti e associazioni democratiche e cattoliche del nostro Paese, contro il riaffiorare di impulsi fascisti. Fatto politicamente grave, per la storia di una città come Jesi che declina persino nel proprio Statuto la definizione di Comune ANTIFASCISTA. L’appello fatto proprio da tutte le forze di minoranza consiliare, tranne la Lega Nord, aveva l’obiettivo di lanciare un richiamo alle proprie responsabilità tutti i livelli istituzionali, affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”). Il tutto a pochi giorni dal monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha avuto parole chiare ed inequivoche sul fascismo, messaggio questo rafforzato dalla nomina della Senatrice a vita Liliana Segre. Un appello lanciato in occasione della doppia ricorrenza della giornata della memoria e delle leggi razziali del 1938. La maggioranza di Jesi – compreso il Sindaco Massimo Bacci – (con le sole astensioni dei Consiglieri Fantini e Cioncolini) è invece riuscita a votare anche contro questo appello ad una responsabilità istituzionale e storica. Lo ha fatto per mascherare la propria trasversalità, che le impedisce di prendere posizioni politiche chiare, anche laddove esse sono semplici e storicamente accertate. Inoltre tutto ciò è stato fatto in modo offensivo, avanzando alle forze politiche di minoranza accuse per un’inesistente speculazione elettorale. Un’accusa ridicola, che offende profondamente, nel merito e nel metodo, la storia e le istituzioni democratiche della nostra città. Di fronte ad un fatto che non ha precedenti nella storia istituzionale di Jesi, il gruppo consiliare del PD, prendendo atto della situazione che si era venuta a creare, con una votazione manifestamente in contrasto con la Costituzione e lo Statuto del Comune di Jesi, insieme ai consiglieri di opposizione della lista civica Jesi in Comune, ha manifestato il proprio dissenso uscendo dall’aula consiliare. Lo ha fatto per manifestare in modo palese la propria contrarietà e perché Jesi è e rimarrà sempre ANTIFASCISTA”.

 
 
 

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