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Cronaca

JESI Screening studenti, Anna Maria Totaro: «Ce l’abbiamo messa tutta»

«Mi chiedo, ne è valsa la pena? La risposta è solo una:. Siamo pronti, se sarà necessario, a scendere nuovamente in campo»

JESI, 8 aprile 2021 – Lo sfogo della dottoressa volontaria Anna Maria Totaro, medico di radiologia dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi, sull’esito dell’operazione di screening – che qualche polemica si è portata dietro in merito all’organizzazione – voluta dal Comune di Jesi e destinata a studenti e studentesse delle scuole in vista dell’avvenuto ritorno sui banchi.

«Stamattina ho avuto voglia di raccontare una storia – spiega la dottoressa (a sinistra nella foto in primo piano) .- Per gli amanti di Dante l’VIII girone dell’inferno è soprannominato anche Malebolge, il girone riservato ai peccatori di frode, ed i fraudolenti delle varie Bolge sono suddivisi in ruffiani e seduttori, adulatori, simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti, ladri e falsari».

«Ecco in questo girone, diversamente disposti, sono finiti – fortunatamente solo per qualcuno – tutti coloro i quali hanno partecipato all’ideazione e alla realizzazione del progetto screening scolastico della Città di Jesi, iniziativa che molte comunità cittadine limitrofe stanno cercando di imitare, consci che solo screening e tracciamento possono mettere in sicurezza la scuola. Ma si sa, i detrattori sono sempre i migliori consiglieri ed è a loro che bisogna dare ascolto. Voglio però riscattare questi falsari, ladri, ipocriti, simoniaci, truffatori e fraudolenti raccontando una storia, dal punto di vista chi ha partecipato fattivamente al progetto come cittadino, come volontario, come mamma e per finire come medico».

«La storia si svolge nel marzo 2021, in piena pandemia, in quella che è stata la peggiore ondata dall’inizio della pandemia, con un alto tasso di circolazione del virus (tanto da essere finiti in zona rossa!), in un periodo di oscurantismo del pensiero e della razionalità (no vax, no mask, la ribalta di Jack Angeli ecc. ecc.) nasce l’idea di riportare in classe i ragazzi con il maggior grado di sicurezza possibile sperando di riuscire a identificare, con un test antigenico rapido (fare un test molecolare a tutti era improponibile per i costi e per l’imponente lavoro al quale si sarebbe sottoposto il laboratorio Analisi dell’ospedale “Carlo Urbani“, che già lavora a ritmi massacranti da un anno! Fare a campione? Perché no? Magari la prossima volta!) eventuali positivi che potessero rientrare in classe, ricordando che la maggior parte di questi bambini quando positivi sono, fortunatamente, asintomatici.Ma sono stati sempre a casa…cosa vi aspettate?Pardon! Ma questi ragazzini hanno vissuto in bolle di vetro o sono stati a casa con genitori che hanno lavorato magari a contatto con pubblico? Magari positivi ma sintomatici? Curiosità!».

«Ci siamo».

«Come finanziare l’operazione? Volontariato ed Istituzioni nella figura dell’assessore con deleghe alla Sanità e servizi sociali esaminano, valutano con gli organi competenti appropriatezza e fattibilità e danno forma al progetto. E noi volontari sposiamo il progetto, con un che non è mai stato più incondizionato. Vengono messe a disposizione le migliori professionalità sul campo per ridurre al minimo la possibilità d’errore: le colleghe pediatre che hanno esperienza con le fascia di età oggetto dello screening, uomini e donne che lasciano le famiglie nei giorni di festa, i cui nomi e i titoli restano anonimi (come sempre chi li ha!) e si prestano ad un‘operazione massacrante».

«Si massacrante perché il numero dei pre-iscritti (a questo serviva la pre-iscrizione) è stato di gran lunga inferiore al numero di chi realmente si presenta ai punti di screening, ma nessuno è stato mandato via, mettendo in difficoltà l’organizzazione successiva per la gestione degli eventuali positivi da sottoporre a tampone molecolare. Ancora meglio (o peggio a seconda dei punti di vista) il secondo giorno con le II e III medie, ragazzi fantastici, che si sono presentati in numero di ben 150 in più rispetto ai previsti! Martedì…martedì… ah ecco! abbiamo dovuto rivedere tutta l’organizzazione causa condizioni atmosferiche che hanno reso il tutto più complicato. Ah, un passo indietro…. screening per le II e III medie messo su in due giorni perché non era previsto né atteso il passaggio in fascia arancione. Ma è stato fatto comunque, era la fascia che maggiormente ci preoccupava».

«Siamo a lunedì sera, la giornata è stata lunga, nessuno aveva previsto un’affluenza così elevata anche tenendoci larghi sulle pre-iscrizioni, ma anche perché abbiamo lavorato con bambini nella fascia di età dai 6 agli 11 anni, con i quali abbiamo dovuto scherzare, che abbiamo dovuto accarezzare nei limiti del distanziamento, rassicurare prima di fare un tampone, dilatando notevolmente i tempi…. ma noi non abbiamo guardato l’orologio ma solo i bambini, cercando di lavorare al meglio. Lunedì sera ore 22, dopo aver corso tutto il giorno, stanchi ma soddisfatti e appagati dai mille grazie e dalle parole di supporto dei genitori che erano stati pazientemente ad aspettare, abbiamo provveduto con i volontari e l’assessore che è stata con noi operatori a supportarci tutto il giorno per risolvere i mille, piccoli imprevisti che ci sono stati, a richiudere i sacchi di plastica, carta e rifiuti speciali per prepararci per il pomeriggio successivo visto che il mattino dopo tutti avevamo turno in ospedale».

«Ma non finisce lì, prendiamo le liste e cominciamo a inviare i messaggi per i tamponi molecolari. Per cui scusate se i messaggi sono arrivati tardi, non abbiamo saputo fare di meglio ma ce l’abbiamo messa tutta. I tamponi da fare erano più del previsto… sì un’affluenza di gran lunga superiore a quanto atteso e la necessità di segnalare anche i debolmente positivi perché l’esperienza ci insegna che anche lì si può nascondere un vero positivo, sì, l’esperienza di chi quel lavoro lo fa. Il laboratorio era in difficoltà… non è stato possibile tamponare tutti il giorno dopo. Ricordo a chi non lo sapesse, che al “Carlo Urbani” stiamo gestendo una pandemia ed al laboratorio del “Carlo Urbani” sono stati processati questi tamponi! Ma tutti nel pomeriggio del giorno successivo hanno ricevuto appuntamento per il molecolare».

«Certamente qualche disagio e apprensione per la salute dei propri cari… qualcuno ci ha fatto cortesemente sapere di averlo già fatto quel molecolare e ci ha ringraziato dicendoci che eravamo stati anche troppo celeri visto che di solito prima di fare un molecolare per accertamento Covid si può aspettare anche una settimana, sempre perché siamo in emergenza e il sistema sanitario è sotto forte pressione e non si tratta di una leggenda metropolitana. Anche qui ci dispiace per disagi e le eventuali spese che qualche famiglia, in giusta apprensione, ha dovuto sostenere. Ancora una volta non siamo stati in grado di fare meglio, ma ce l’abbiamo messa veramente tutta, tutti».

«”Si può ricevere risposta dal dirigente scolastico?” Procedura di emergenza per velocizzare le comunicazioni tenendo conto che si sono terminati di processare i tamponi in tardo pomeriggio e non ci sono operatori di segreteria a quell’ora. Poteva essere consegnata password di accesso al sistema?».

«Certamente, non è stato fatto, qualcosa non ha funzionato, ma ancora una volta ce l’abbiamo messa tutta. Due positivi? Bene. Immaginiamo ce ne fosse stato anche uno, 25 potenziali amici di classe infettati, 25 potenziali famiglie; alcune di queste famiglie possiedono grosse attività al pubblico, qualcuno ha in famiglia componenti non ancora vaccinati e magari estremamente fragilimi chied,o ne è valsa la pena? La risposta è solo una: . Siamo pronti se sarà necessario a scendere nuovamente in campo consci che spendere il proprio tempo e la propria professionalità per gli altri fa parte dei nostri doveri, dei doveri di tutti e consci che è umano sbagliare e che si può sempre migliorare».

«Grazie assessore Maria Luisa Quaglieri, grazie Patrizia, Antonella, Sabrina, Linda, Luisa, Lucia, Sara, Simonetta, Emilio, Franco, Luca, Andrea e Oreste, grazie ai dirigenti scolastici, grazie a Croce Rossa, grazie Iom, grazie Caritas, grazie Jesi e Vallesina, grazie Carabinieri in congedo grazie ragazzi, siete state fantastici, grazie ai genitori per la pazienza e i disagi, scusate se non abbiamo saputo fare di meglio, ma ce l’abbiamo messa veramente tutta».

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