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Cronaca

JESI Scuola a settembre, serve spazio: spunta Montecappone per la Martiri

C’è già stato un sopralluogo ma nulla ancora è stato deciso

JESI, 24 giugno 2020 – Serviranno spazi in più a settembre per l’attività scolastica: non c’è ancora nessuna indicazione precisa dal Ministero ma è ragionevole pensare che per il contrasto alla diffusione del Covid sarà necessario pensare a ulteriori disponibilità.

Va in questa direzione l’interpellanza che il consigliere Samuele Animali, per certi versi simile a quella della consigliera Emanuela Marguccio, presenterà in vista del prossimo Consiglio comunale previsto per venerdì 26 giugno.

Il “Decreto scuola” recentemente approvato, semplifica le procedure legate alle strutture di edilizia scolastica ma «per quanto riguarda l’edilizia scolastica jesina la maggior parte di esse non sarà certamente completata entro la riapertura dell’anno scolastico».

Oltre alle scuole Martiri della Libertà e Lorenzini, attualmente senza una sede, va considerato che sono molte le strutture scolastiche che avrebbero bisogno di spazi.

La scuola Mestica

In particolare, la dirigenza dell’Istituto comprensivo Carlo Urbani ha preso contatti con il vicario del Vescovo di Jesi e con l’economo della Curia vescovile, che si sono detti disposti a ospitare le classi nello stabile di via Motecappone (foto in primo piano), l’ ex Istituto d’Arte, per accogliere – fatti i lavori necessari, visto che è inutilizzato da alcuni anni, per poi quantificare la locazione – gli alunni di Martiri della Libertà.

L’edificio di via Montecappone è stato oggetto di sopralluogo da parte del Comune e della dirigenza scolastica lo scorso 5 giugno. Ma al momento nulla è stato deciso.

Si tratterebbe di un’alternativa che la scuola reputa importante soprattutto in considerazione del fatto che il bacino di utenza degli alunni proviene da questa zona della città che invece dovrebbe spostarsi, alla luce della soluzione individuata dal Comune, a Palazzo Carotti e la vicina Mestica. Da tutt’altra parte, in centri storico.

«Un ulteriore nodo problematico, per quanto riguarda nello specifico le scuole superiori,  rappresentato dai trasporti da e per i paesi limitrofi che, specie per alcune destinazioni, genera situazioni di affollamento e assembramento che a partire dal prossimo mese di settembre dovranno essere evitate attraverso opportuni interventi su mobilità nella città e tempi della città, oltre che sui mezzi, se non si vuole svuotare di senso le stesse misure apprestate in ambito scolastico» conclude il consigliere di Jesi in Comune che chiede all’Amministrazione come intende intervenire.

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