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Cronaca

JESI Scuola “Martiri”: contenzioso Comune-ditta per liberare il cantiere

Così l’assessore Roberto Renzi all’interrogazione in Consiglio comunale streaming di Agnese Santarelli che propone una “struttura jolly” per ospitare le scuole in futuro

JESI, 12 maggio 2020 – L’odissea di genitori, alunni e alunne, della scuola primaria Martiri della Libertà torna ad interessare il Consiglio comunale che si è riunito oggi pomeriggio in videoconferenza, trasmessa in streaming.

Scuola “Martiri della Libertà”

Il confronto sull’interrogazione presentata dalla consigliera Agnese Santarelli, Jesi in Comune, era slittata dall’assise di febbraio quando alcune famiglie avevano protestato durante il Consiglio. Interessata dai lavori, la scuola è chiusa da due anni mentre il termine delle operazioni era previsto per luglio 2018. Da allora famiglie, docenti e personale scolastico si dividono in tre plessi dove sono state distribuite le classi per consentire le operazioni di adeguamento strutturale: al Gemma Perchi di Borgo Minonna il tempo pieno, alla Mazzini e alla Federico II le classi a tempo normale.

Agnese Santarelli

La consigliera Santarelli ha chiesto chiarezza sulle tempistiche del cantiere e quali provvedimenti intende adottare l’Amministrazione comunale per garantire un sereno e congruo svolgimento delle lezioni sia agli alunni che agli insegnanti.

La risposta dell’assessore Roberto Renzi all’interrogazione.

«Come noto, abbiamo avuto dei problemi con la ditta che è venuta a Jesi senza avere la capacità di gestire l’appalto. Abbiamo aperto un contenzioso per cercare di estromettere quella ditta dal cantiere, ma le procedure giudiziarie sono sospese per l’emergenza sanitaria. Non appena passerà questo periodo e riusciremo ad estrometterla, potremo procedere. Ho un appuntamento con il Consiglio d’Istituto nei prossimi giorni. I lavori che facciamo oggi servono per far sì che nel prossimo anno scolastico si riprenda in sede unica invece che distribuire gli studenti in diverse strutture».

L’assessore Roberto Renzi

La protesta dei genitori, ha evidenziato la consigliera di opposizione, dimostra che «dal punto di vista comunicativo c’è stato qualche problema. Avanzo solo un’ipotesi: per ovviare nel frattempo si potrebbe costruire una “struttura jolly” in legno com’è stato fatto altrove, visto che anche altri istituti sono coinvolti».

(e.d.-e.o.)

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