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JESI SCUOLA PAOLO BORSELLINO (EX SAVOIA): ALLA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE ANCHE IL FRATELLO DEL MAGISTRATO

Maria Rita Fiordelmondo

JESI, 14 settembre 2018Sarà inaugurata ufficialmente a dicembre la nuova targa che intitola la scuola media più antica di Jesi ex “Duca Amedeo di Savoia” al magistrato Paolo Borsellino.
Tra gli ospiti annunciati Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che si è dichiarato onorato dell’iniziativa dell’istituto e altre personalità impegnate nel contrastare i fenomeni mafiosi, tra i quali il presidente nazionale di Agende Rosse.
«È motivo di orgoglio per l’intero istituto Lorenzo Lotto poter annunciare ufficialmente che la nostra proposta di nuova intitolazione della scuola secondaria al magistrato Paolo Borsellino sia stata accolta favorevolmente dagli organi competenti», così la dirigente scolastica Maria Rita Fiordelmondo (foto in primo piano), durate la conferenza stampa di questa mattina nella sede di corso Matteotti, che consta di 13 classi per più di 300 studenti.

Paolo Borsellino

Il magistrato ucciso dalla mafia, Paolo Borsellino

L’iniziativa, condivisa e approvata all’unanimità dal collegio dei docenti e dal consiglio d’istituto nel mese di ottobre 2017 si è ispirata al fatto che il giudice Paolo Borsellino rappresenta la testimonianza viva e umanissima di tutto quello che è doveroso infondere nei ragazzi di cui si ha la responsabilità educativa.
Le motivazioni in breve: “Per il suo altissimo e incondizionato senso dello Stato; per la fedeltà al suo lavoro svolto fino alla fine, pur essendo cosciente che dopo la strage di Capaci la morte lo stava aspettando; per l’amore e la passione che aveva imparato a nutrire per la sua terra, restando in Sicilia a combattere a mani nude i mostri della mafia e della collusione; per la straordinaria umanità che trasuda ancor oggi in chi lo ha conosciuto; per la fiducia estrema nei giovani che, fino all’ultimo giorno della sua vita, lo portava a essere ottimista per il futuro  confidando nella loro forza di reazione“.

Maria Rita Fiordelmondo

La dirigente Maria Rita Fiordelmondo

«Intestare la scuola al giudice Borsellino significa poter raccogliere uno stimolo ulteriore per il nostro lavoro di educatori e servitori dello Stato, un monito costante nell’impervia costruzione di una democrazia partecipativa “compiuta”, adulta e responsabile –  sottolinea Maria Teresa Mancia docente della scuola -. Vorremmo che questo sia un primo passo verso la legalità, concetto al quale abbiamo dedicato molti progetti nella nostra scuola, facendo capire ai nostri ragazzi che il rispetto delle delle regole e della persona sono alla base di una sana società. Il giudice con la sua vita indica in modo limpido l’unica strada possibile per contribuire a rendere migliori noi stessi e giuste le nostre città: agire sempre con senso profondo del dovere, partendo dalla conoscenza della realtà, per rendere migliore ciò che non ci piace».

(c.ade.)

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