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Cronaca

JESI E-SED: BRINDISI AL FUTURO CON UN GRANDE LAVORO DI SQUADRA

JESI, 28 dicembre 2016 –  A un anno esatto di distanza, quando lo sguardo al divenire era offuscato da mille problemi, la e-Sed scarl e i suoi  32 soci, che l’hanno rilevata dalle ceneri della Seda – l’acquisto definitivo del titolo il 7 dicembre scorso –  di cui il tribunale ha dichiarato il fallimento – il 9 giugno – , possono ritornare a sorridere.

E a brindare al futuro che, adesso, è completamente diverso perché il lavoro continua, non si è mai fermato, in verità, ma continua con prospettive e con una programmazione che si appresta a sostenere le sfide del mercato dei sistemi di riscossione per enti come Equitalia, regioni e città importanti.

Un anno fa, infatti, la costituzione della società tra ex dipendenti Seda, il 28 dicembre 2015, quando proprio in 32 si recarono dal notaio assumendosi la responsabilità di “andare avanti”, garantendo il pagamento di bollette, bollettini, imposte, concessioni di mezza Italia.

Non una sola ora di interruzione per 365 giorni, un impegno costante, quotidiano, che ha fatto onore a questi lavoratori/imprenditori che hanno assolto al proprio compito con precisione e responsabilità.

Il presidente Emanuele Moreschi

“Non pensiamo al passato – ha detto Emanuele Moreschi, presidente della e-SED – quando abbiamo vissuto momenti difficili, ma al futuro. Non abbiamo mai smesso di credere che questa azienda con il suo know-how e le sue meravigliose risorse umane, sarebbe riuscita a ritornare al suo valore. Stiamo già lavorando e creando ricchezza. Ora la nostra vera sfida è innovare e investire in progetti che ci possano garantire un futuro”.

E con il presidente c’erano gli artefici di questo miracolo:  Salvatore Pisconti e Ivano Piersanti, del Consiglio di Amministrazione, Massimo Bacci e Roberto Novelli – assente l’avv. Roberta Stortini – dello studio che ha assistito nelle procedure e nel progetto, Luciano Goffi, ad di Nuova Banca Marche, Andrea Prandini, direttore territoriale Marche centro di Bpa Ubi, Lanfranco Marsigliani, direttore Confidicoop Marche.

E, naturalmente, tutti i soci e lavoratori della e-Sed che hanno partecipato all’incontro stampa, stamattina, nella sede, ritornata ad essere fulcro di intensa attività.

La storia è nota. La Seda, un vanto del territorio che ha dato impiego a circa 80 dipendenti, tutti estremamente qualificati e soprattutto che ha rappresentato un valore aggiunto importante a livello nazionale, garantiva con il proprio software il processo di riscossione di enti come Equitalia, città come Torino Metropolitana, intere regioni come il Trentino e l’Alto Adige e le Marche, oltre una serie di importanti altre commesse.

Entrando in crisi la società, che era stata acquisita nel 2010 quando le banche precedenti socie avevano dismesso e ceduto alla KGS di Pesaro, i dipendenti hanno preso coraggio e proprio un anno fa hanno costituito l’impresa tra i soci a cui il tribunale ha venduto l’azienda Seda. Va sottolineato che con l’operazione, oltre ai 32 soci del nucleo, la e-SED ha assunto 22 dipendenti alcuni dei quali della vecchia società, portando l’organico a 54 unità.

Tra i progetti, c’è il continuo aggiornamento del software, il collegamento con i poli della conoscenza e dell’eccellenza delle Marche, le università, per l’acquisizione di giovani talenti e condivisione di progetti strategici nel mondo dell’ict e del web. In questa ottica va sottolineato il progetto dedicato ai giovani laureandi sui temi della ricerca e dell’innovazione.

“Insieme – ha sottolineato Goffi – abbiamo salvaguardato una società ricca di conoscenze e professionalità, un capitale che non andava assolutamente disperso. E noi come banca abbiamo fatto quello che era doveroso fare. Ora occorre consolidare sul mercato e affidarsi a una governance capace”.

“Considero tutta questo – ha detto Bacci intervenendo in qualità di Sindaco e non di professionista – un riferimento forte per tutti quelli che operano nel territorio, perché si può venir fuori anche da situazioni disperate. Un esempio di collaborazione tra coloro che fanno impresa e le banche che li hanno accompagnati, la banche che debbono stare al fianco degli imprenditori”.

Il gioco di squadra è stato messo in evidenza anche da Prandini che ha rimarcato come “tutti hanno svolto al meglio il proprio compito. In questa storia ha veramente funzionato tutto“.

“Siamo ripartiti, a maggio, con la riconversione tecnologica e del personale – ha evidenziato Piersanti -, un cambio di passo e di mentalità necessari per interfacciarsi con il mercato, quel mercato nel quale ci siamo anche noi, adesso, più forti”.

Sugli ostacoli, tanti, superati è voluto ritornare, alla fine, anche Salvatore Pisconti in quanto “la tenacia e la convinzione ci hanno permesso di arrivare sin qui. Ma non è che una prima tappa. E ci stiamo attrezzando per le prossime sfide“.

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