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Cronaca

JESI SI AZZUFFA COL MALVIVENTE E “FRÌ” IL TABACCAIO SVENTA LA RAPINA

Sabato sera alla chiusura della rivendita di via Roma: il rapinatore costretto alla fuga era incappucciato e armato di taglierino ma il proprietario Ulderico Ricciotti non si è fatto intimorire e ha reagito

JESI, 25 novembre 2019 Sabato sera da brividi, quello appena trascorso, per Ulderico Ricciotti, conosciutissimo in città col soprannome di Frì, proprietario della tabaccheria di via Roma 33/A (foto in primo piano).

Un individuo dal volto nascosto da un cappuccio ha tentato, infatti, di rapinarlo dell’incasso – «ma a quell’ora c’era poco» – senza aver fatto i conti con la pronta reazione dello stesso Frì che, dopo una violenta colluttazione, lo ha costretto alla fuga.

L’uomo, probabilmente giovane, vestito di scuro, che indossava una felpa con cappuccio calato sul viso, una volta entrato nel locale lo ha minacciato con un taglierino intimandogli: «Dammi i soldi», le uniche parole pronunciate dal malvivente, di buona statura, circa 1.80 metri, carnagione bianca, «con accento che mi è parso straniero».

Tabaccheria via Roma

L’interno della tabaccheria di via Roma dove è avvenuta la tentata rapina

Erano all’incirca le 21 di sabato scorso 23 novembre quando Ricciotti, uscito l’ultimo cliente che si era attardato, ha visto entrare l’uomo il quale, evidentemente, stava attendendo fuori  proprio quel preciso momento.

«Ero dietro il bancone principale e alla sua minaccia improvvisa, preso dall’istinto, ho prontamente reagito», ricorda.

Ulderico, infatti, a sua volta si è armato con un coltello per il pane che era posato lì vicino e i due si sono presto avvinghiati, strattonandosi, dandosi colpi, calci, manate, cazzotti, ma senza mai, comunque, utilizzare le lame che ognuno stringeva in mano.

Nella colluttazione il tabaccaio è riuscito a divincolarsi e arrivare al telefono posto nella vicina isola dove ci sono le macchinette per le giocate – lotto, superenalotto, istantanee – e quando il malvivente gli ha visto alzare la cornetta, intuendo che da lì sarebbe partito l’allarme alle forze dell’ordine, gli si è scagliato ancora addosso.

E la zuffa è andata avanti sino all’altezza della porta d’entrata, guadagnata la quale Ricciotti è riuscito ad uscire gridando aiuto. L’altro lo ha afferrato riportandolo dentro e dopo un ultimo scambio di convenevoli si è dato alla fuga precipitosa. Anche perché accanto alla tabaccheria c’è un kebab e le urla avevano messo in allarme il gestore. Il tutto si è consumato in pochi minuti, un paio, forse meno.

«Non voglio sicuramente passare da eroe – sottolinea Ulderico Ricciotti che era regolarmente dietro il bancone, ieri, a servire i clienti, smaltita anche la paura e senza aver riportato ferite – anzi, la mia è stata una reazione istintiva quando mi sono sentito minacciato, non certo dettata dalla razionalità perché non sai mai chi puoi trovarti di fronte. È andata bene ma non so se lo rifarei».

Indagano i Carabinieri – sopraggiunti poco dopo per il sopralluogo – anche con l’ausilio delle immagini della video sorveglianza interna.

Non è la prima volta che Ulderico Ricciotti, 67 anni, storico titolare, a suo tempo, della sala giochi Free, ha a che fare con i malviventi: nel luglio 2015 era stato vittima di un furto nella propria abitazione, i ladri dopo averlo narcotizzato in camera da letto, gli avevano rubato un borsello contenente l’incasso e la Fiat Qubo. Nel 2013 ladri acrobati avevano fatto visita sempre alla tabaccheria.

Pino Nardella

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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