Segui QdM Notizie

Cronaca

JESI SISMA, OFF LIMITS AL CAMPO IV DEL CIMITERO: MA QUEL NASTRO NON IMPEDISCE DI ENTRARE NEL SOTTOSTANTE DEL FAMEDIO

cimiteroJESI, 28 novembre 2016 – Come si ricorderà, la violenta scossa di terremoto del 30 ottobre scorso che ha provocato danni ingentissimi nella zona marchigiana del maceratese, dell’ascolano e del fermano, oltre alle provincie dell’Umbria, si fece sentire anche nella nostra città. All’indomani dell’evento, e dopo alcuni sopralluoghi, una apposita commissione tecnica guidata dall’Ing. Mauro Magagnini sottopose all’attenzione di Sindaco ed assessori una lista di dieci strutture di attenzione sul piano della sicurezza. Nella lista erano stati inseriti: l’asilo Cepi di via Finlandia che è stato immediatamente chiuso ed il servizio trasferito in altra sede , lo stabile pubblico occupato dalla Scuola Musicale “Pergolesi”, in Corso Matteotti, il complesso San Martino, già segnato dal crollo di una larga parte del tetto, la Chiesa di San Marco che ha fatto registrare il distacco di parti d’intonaco dalla volta, la Casa di riposo dove si sono verificate fessurazioni  in alcune strutture portanti, la sede comunale, anche qui con alcune fessure specialmente nelle parti di congiunzione tra i vari corpi di fabbrica. E poi, ancora, alcune lievi lesioni al ponte sul torrente Granita, in via Garibaldi e sul ponte San Carlo che collega la città al Borgo Minonna; nel cimitero Santa Lucia è stata chiusa al pubblico una parte del Campo IV dove alcune parti di intonaco sono cadute a terra; peggiore la situazione al Cimitero di Tabano dove si è dovuta transennare una parte del colombario per la presenza di un distacco del nodo trave-pilastro. L’elenco si concludeva con la relazione relativa al Polo Culturale dove “il sisma ha provocato alcuni danni al patrimonio culturale ospitato nei musei cittadini che non è ancora stato quantificato”.

Alcuni interventi, come quello alla scuola Pergolesi sono stati effettuati ed i lavori sono tuttora in corso; nei casi di minore rischio gli interventi saranno effettuati successivamente.

Su segnalazione di alcuni cittadini vorremmo evidenziare l’impossibilità, per molti di loro, di far visita ai propri cari defunti, sepolti nel Campo IV, in particolare nell’area sottostante il Famedio dei Caduti in Guerra. Qui, già all’indomani di quel 30 ottobre, alcune parti erano state transennate; non con barriere più o meno invalicabili, quanto con del nastro bianco/rosso. Le persone più rispettose hanno rispettato quei divieti, ma molti, visto il periodo dedicato al ricordo dei cari defunti, ha preferito rischiare portando un fiore e accendendo un lume di fronte all’immagine dell’estinto. A tutt’oggi il nastro bianco/rosso è l’unico intervento visibile per segnalare il distacco di porzioni d’intonaco “di spessore considerevole”. Però sembra che nella zona del Famedio non si corra solo quel rischio; ci è stato segnalato, infatti, che la copertura periferica della struttura presenta pericolosi avvallamenti che alcuni interpretano come un cedimento del tetto. Forse, prima di riaprirlo al pubblico, sarebbe opportuno effettuare ulteriori controlli statici.

([email protected])

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News