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JESI SOLIDARIETA’ DELLA POLITICA ALLE PROFESSIONISTE DELLA GUARDIA MEDICA

Le Donne della politica pongono l’attenzione sul tema sicurezza e prevenzione

JESI, 11 aprile 2018 – Dopo l’articolo in cui sottolineiamo la criticità che si trovano ad affrontare le dottoresse della Guardia Medica di Jesi e in generale della Vallesina, le Donne della politica jesina, Agnese Santarelli di Jesi in Comune, Emanuela Marguccio del PdClaudia Lancioni dei 5 StelleLindita Elezi della maggioranza,  esprimono solidarietà alle donne, mamme, professioniste menzionate.

Si pone quindi l’attenzione sul tema della sicurezza e della prevenzione.

Agnese Santarelli

Agnese Santarelli di Jesi in Comune commenta: “La situazione denunciata dalle dottoresse della guardia medica è di primaria importanza e molto delicata e va affrontata al più presto, per garantire un servizio essenziale alla comunità e, al tempo stesso, garantire le addette ai lavori. È una questione di genere, ma, soprattutto, è una questione legata alla sicurezza ed alla dignità sul lavoro e, come tale, va gestita e risolta”.

Emanuela Marguccio

Emanuela Marguccio del Pd dichiara: “la fotografia scattata sulla panchina rossa dalle dottoresse della  nostra Guardia medica é un’importante  manifestazione di solidarietà verso le colleghe vittime di violenza durante il loro servizio e, aggiungo, verso tutte le donne. Ricorda e sottolinea  che le donne e gli uomini che si prendono cura di noi con professionalità e passione, lavorando in prima linea presso le guardie mediche, sono purtroppo facili bersagli di  molestie e violenze che , come documentato inequivocabilmente dai fatti,  colpiscono “2 donne su 3 medici” – continua – L’ennesimo dato che dimostra quanto la piaga della violenza sulle donne sia allarmante e da fermare con ogni mezzo a disposizione. Ritengo che ogni  gesto, simbolo, immagine, informazione,  narrazione proposta, possa essere d’ aiuto per tenere alti i riflettori  365 giorni l’anno, perché nessuno si senta solo, perché il silenzio non trovi spazio e lo lasci invece alla conoscenza, alla condivisioni, alla volontà di reagire con forza e con ogni mezzo disponibile. Ma purtroppo non basta. Occorre prevenire  gli atti di violenza attraverso l’educazione alle differenze e  al rispetto dell’altro. È di fondamentale importanza parificare il lavoro delle donne a quello degli uomini in termini di retribuzione e diritti.È necessario  destinare ogni risorsa possibile per attivare  tutte le misure utili a diminuire  o meglio annullare il rischio di subire violenza. Bisogna valorizzare con forza il grande lavoro di chi si adopera ogni giorno contro la violenza di genere e per parlare della nostra città,Jesi vanta uno Sportello  antiviolenza che offre servizi di grande qualità  che necessitano  e meritano risorse continue; la battaglia contro la violenza si vince  soltanto  INSIEME, facendo rete. Ognuno, per quel che è di sua competenza, è chiamato a fare la sua parte al fine di ricordare costantemente  quanto sia importante parlare e agire senza tregua contro la violenza  verbale, fisica, psicologica verso le donne, per prevenirla e debellarla”.

Claudia Lancioni

Claudia Lancioni movimento 5 stelle:  “Farei notare che,  alla luce di quanto scritto dalle dottoresse della guardia medica si ripresenta prepotentemente il tema della sicurezza degli operatori sanitari  così ampiamente sottovalutato da Bevilacqua anche nella recente commissione, ricordando anche i casi delle aggressioni al pronto soccorso. Come la dottoressa stessa ammette, le dottoresse della guardia medica molto spesso di notte si inoltrano da sole tra i vicoli del centro storico e in ogni caso raggiungono le abitazioni per le visite domiciliari. Su questa situazione sollevata  ho interpellato anche la Consigliera Regionale Romina Pergolesi che si attiverà subito per richiedere lo spostamento della guardia medica presso il pronto soccorso visto che  c’è in atto un progetto di riqualificazione in modo da essere anche utile nello smaltimento dei codici bianchi , nel nuovo progetto che abbiamo visto è già dotato di telecamere quindi sarebbe una soluzione ottimale e di collaborazione”.

Lindita Elezi

E di sicurezza parla anche Lindita Elezi  di ‘Patto per Jesi’, consigliera comunale di maggioranza: ” Riflettendo un attimo sulla situazione di queste donne mi viene solo da pensare che non si può andare a lavorare con la paura di poter star male, per prima cosa servirebbe più personale, più controlli, una guardia giurata ad esempio -continua- la sicurezza è la primissima cosa è ora che le istituzioni se ne facciano carico prima che succeda qualcosa, io come consigliera e commissaria per le pari opportunità farò qualcosa perché le cose cambino, darò voce a queste donne”.

Cristina Amici Degli Elci

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