JESI “Sonetto per la fontana”: Pasquino colpisce affiggendo una sua poesia

L’anonimo intervento in centro, all’angolo fra Costa Lombarda e Piazza Nova, su una vecchia bacheca della Prima Circoscrizione 

JESI, 30 novembre 2020 –  “Sonetto per la fontana” è apparso in centro storico all’angolo tra Costa Lombarda e Piazza Nova, firmato da Pasquino, dal nome della statua romana ai piedi, o al collo, della quale venivano appesi messaggi satirici, in versi, beffe di personaggi pubblici.

Il Pasquino jesino scrive della fontana dei leoni, con ironia, sarcasmo e forse un po’ di rammarico, ponendo l’attenzione sulla donazione milionaria e sull’intenzione di spostarla da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica.

Al sonetto è allegata una immagine della fontana.

Sonetto per la fontana

Dicono che spostano la fontana
‘quella de’ pesci e de otto leoni,
un piro in mezzo, e ‘n giro … de mijoni,
belli e unti, come ‘na matriciana.

Via dalla Piazza Federiciana,
la riportano al tempo dei puzzoni,
del papa, del re e dei fasci ladroni,
de ‘na città non più repubblicana.

Dicono che è pe’ la beneficienza,
a favore de chi, ce lo sapemo,
sempre i stessi che c’hanno convenienza

Ma ‘n te ste fregnacce nun ce credemo,
chi lavora tribbolado, ne po’ fa senza
le fontane passano, noi rimanemo.

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(e.d.)

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