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Cronaca

Jesi Sport e disabilità insieme con il progetto taekwondo

Presentato il corso gestito da un’equipe composta da allenatore, psicologo ed educatori, 8 i partecipanti tra i 7 e i 14 anni, «garantiamo il diritto per tutti all’attività sportiva»

di Tiziana Fenucci

Jesi, 10 marzo 2023 – E’ stato presentato stamattina presso Villa Borgognoni, il nuovo progetto realizzato da Asp Ambito 9, in collaborazione con il Comune di Jesi, la Federazione italiana taekwondo, la cooperativa sociale Arco, il gruppo taekwondo della Polisportiva Libertas di Jesi, e la Coos Marche, per promuovere le pari opportunità dei ragazzini disabili nell’accesso alle attività sportive.

Il progetto sportivo-educativo, già presente ad Ancona dal 2021, prevede infatti, l’organizzazione di un corso di taekwondo rivolto a ragazzini con disabilità grave, con problematiche relative ad autismo, Dhd e disturbi del comportamento, tenuto da un team di professionisti che li assistono nell’allenamento.

Oltre all’allenatore di taekwondo della Polisportiva Libertas, partecipano agli incontri anche uno psicologo, un educatore di Asp e due ulteriori educatori di Coss Marche, che forniscono ai ragazzi l’assistenza necessaria sia per l’allenamento fisico che per gli aspetti educativi, volti al conseguimento di una maggiore autonomia dei partecipanti e per la gestione degli aspetti emotivi che possono scaturire dall’attività sportiva e dalla relazione con il gruppo.

Nora Bianchi, Franco Pesaresi e Gianfranca Schiavoni

«Siamo orgogliosi di ospitare anche a Jesi questo progetto che, oltre alla valenza sportiva, ha un valore terapeutico ed educativo per i ragazzi e risponde a una esigenza del territorio – ha spiegato Franca Schiavoni, presidente di Asp Ambito 9 -. Il progetto è stato avviato la scorsa settimana, il 2 marzo, e per ora accoglie 8 famiglie».

«Un progetto che ci permette di garantire il diritto allo sport anche ai casi di disabilità più grave – ha aggiunto Franco Pesaresi, direttore di Asp Ambito 9 – e offre ai ragazzini di sperimentare le stesse attività sportive dei normodotati».

Il corso di taekwondo a Jesi si svolge due volte a settimana, il martedì e il giovedì, dalle 18 alle 19, presso la palestra della scuola media Leopardi, ha spiegato Nora Bianchi, responsabile Asp dell’area disabilità, «attualmente partecipano 3 ragazzine e 5 ragazzi, di età compresa tra i 7 e i 14 anni, di cui 2 autistici e 6 con problematiche comportamentali. La presenza di una equipe fissa di professionisti che partecipano alla lezione, rappresenta un punto di riferimento per le famiglie che di solito sono abituate alle terapie individuali. Le iscrizioni sono ancora aperte, se altre famiglie fossero interessate a partecipare».

Daniele Zannini e Marco Porcarelli

L’organizzazione del corso risponde ad una esigenza delle famiglie che finora non aveva trovato riscontro, quella di introdurre all’attività sportiva anche i ragazzini con problematiche di disabilità più grave, come hanno spiegato i coordinatori del progetto Marco Porcarelli di Fita e l’allenatore ed educatore Daniele Zannini.

«Le società sportive purtroppo non riescono a gestire i casi gravi di disabilità perché richiederebbero risorse economiche per garantire la presenza fissa di una persona da dedicare solo a loro – ha spiegato Daniele Zannini, della cooperativa Arco -, da qui è nata l’idea di un corso sportivo dedicato, dal quale i ragazzini possano trarre non solo giovamento a livello fisico ma anche educativo, emotivo e nelle relazioni sociali».

«Le arti marziali da questo punto di vista sono ottime quanto a benefici fisici, diversi studi lo attestano, e in particolare il taekwondo permette grandi miglioramenti anche a livello comportamentale perché è una disciplina che prevede una serie di ritualità e un’etica che vengono trasmessi ai ragazzi attraverso la pratica dello sport, modelli di comportamento che vengono appresi anche nella disabilità non perché imposti ma perché condivisi dal gruppo di pari».

Durante l’allenamento della durata di un’ora, infatti, è previsto un momento iniziale, di circa 10 minuti, in cui con l’aiuto dell’educatore il ragazzino impara l’autonomia nel cambiarsi e indossare la divisa, poi seguono 40 minuti di allenamento e di esercizi adattati alle problematiche dei partecipanti infine, negli ultimi 10 minuti, nuovamente si lavora sull’acquisizione dell’autonomia nel cambio di abiti prima di tornare a casa.

Nora Bianchi, Franco Pesaresi, Gianfranca Schiavoni, Samuele Animali, Daniele Zannini e Marco Porcarelli

«Osservando gli allenamenti dei ragazzi – ha sottolineato Marco Porcarelli di Fita – sono evidenti i miglioramenti comportamentali e sportivi che i partecipanti compiono nel corso dei mesi. Sono questi ottimi risultati che ci hanno spinto a promuovere il progetto anche in Vallesina e ci auguriamo di coinvolgere quanti più Comuni possibili e di renderlo un progetto regionale».

«La sinergia tra i professionisti è preziosa per la buona riuscita degli allenamenti – ha aggiunto Daniele Zannini – in particolare è fondamentale il supporto dallo psicologo all’allenatore nella gestione delle difficoltà fisiche e delle frustrazioni sportive, che possono presentarsi tra i ragazzini, con un inevitabile risvolto emotivo, così com’è preziosa la presenza degli educatori nel gestire la componente educativa dello sport».

«Si tratta di un servizio che è sempre più richiesto nel territorio – ha spiegato l’assessore allo sport, Samuele Animali – che testimonia il valore sociale dello sport come strumento di inclusione dei disabili ma anche dei ragazzini con disturbi psichici e a rischio di devianza».

Come presidente della Consulta per lo sport, l’assessore ha testimoniato l’esigenza nelle società sportive di una sempre maggiore formazione dei tecnici per l’acquisizione di una consapevolezza nuova nella gestione di questi casi.

«Come Amministrazione comunale dovremo lavorare molto per la gestione degli spazi dedicati allo sport, per offrire strutture nuove e più adeguate all’allenamento e all’aumento della richiesta di spazi», ha concluso Samuele Animali.

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