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JESI STAGIONE LIRICA: “CAVALLERIA RUSTICANA” E “PAGLIACCI”, UN DITTICO DI TRADIZIONE E MODERNITÀ

JESI, 22 novembre 2016 – “E’ una stagione di nuove produzioni, questa – afferma il direttore artistico Vincenzo De Vivo -. Uno sforzo che “Opera Ancona Jesi” fanno per dare un segno di identità nella ricerca di un modo di presentare l’opera, senza perdere di vista linguaggi e tecniche contemporanei“.

E di questi linguaggi si nutrono Cavalleria Rusticana, di Pietro Mascagni, e Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo, dittico (durata un’ora e 20 minuti ciascuna) che andrà in scena, al teatro Pergolesi, venerdì 2 dicembre alle ore 20.30 e domenica 4 dicembre alle ore 16.00, con anteprima giovani mercoledì 30 novembre alle ore 16.00 in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole e Opéra de Toulon, per la 49ma stagione lirica di tradizione.

Il direttore Daniel Martinez Gil de Tejada con Vincenzo De Vivo

Il direttore Daniel Martinez Gil de Tejada con Vincenzo De Vivo

“Anche quando parliamo di due capisaldi dell’opera – specifica De Vivo durante la presentazione nel foyer del Pergolesi – non dimentichiamo la tradizione ma la coniughiamo ad uno spettacolo che soddisfi le esigenze del pubblico di oggi. Non bastano più le belle voci, occorrono anche personaggi che siano convincenti: e qui entra in gioco la bravura del regista, per restituirci una vera rappresentazione teatrale dell’opera“.

Regia affidata al francese Paul-Émile Fourny, che torna a Jesi dopo il successo di Werther nel 2007 e che, ammette, “voglio fare un grande lavoro e l’equipe di questo teatro, il cast, sono di assoluto livello. Stessa scenografia per due storie ma è importante che il pubblico sappia rievocare, entrare dentro la testa dei protagonisti come in quella di Santuzza in Cavalleria“.

Sul podio Daniel Martinez Gil de Tejada, direttore spagnolo noto nei palcoscenici internazionali, direttore musicale di Òpera a Catalunya e presenza costante all’Òpera de Sabadell di Barcellona.

“Sono molto contento di essere qui – afferma -. E’ una responsabilità, per me, questo impegno, perchè siamo immersi in una musica di grande intensità che va, però, interpretata in modo diverso nelle due opere”.

La costumista Giovanna Fiorentini

La costumista Giovanna Fiorentini

Le scene sono curate da Benito Leonori, i costumi da Giovanna Fiorentini la quale anticipa come siano “molto belli, vanno a integrarsi con le scenografie. Ne deriva una Sicilia chiara, in Cavalleria, uno splendore della scena. Per Pagliacci, invece, predomina il trucco verde. L’ispirazione deriva dal film di Pasolini “Che cosa sono le nuvole“.

Luci di Fabrizio Gobbi, assistente alla regia Giovanna Spinelli, assistente alle scene Elisabetta Salvatori. Suona l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini”, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” è diretto da Carlo Morganti, il coro delle voci bianche è il Pueri CantoresDomenichino Zamberletti” diretto da Gianluca Paolucci.

 GLI INTERPRETI E LE OPEREcavalleria2

In Cavalleria rusticana, protagonista nel ruolo di Santuzza è Norma Fantini, artista che rappresenta l’eccellenza dell’opera italiana nel mondo e che ha calcato i palcoscenici più importanti tra i quali Teatro alla Scala, Covent Garden di Londra, Metropolitan Opera di New York, Wiener Staatsoper, Opernhaus di Zurigo, Bayerische Staatsoper di Monaco, Staatsoper di Berlino, Liceu de Barcelona, Teatro Real di Madrid, Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, New National Theatre di Tokyo. Turiddu è interpretato dal giovane tenore rumeno Alin Stoica al suo debutto in Italia; il carrettiere Alfio è il baritono argentino Fabian Veloz, autorevole presenza nelle scene internazionali che giunge a Jesi dopo i recenti successi al Teatro Metropolitan di New York, Teatro Colon di Buenos Aires, a Santiago del Cile e a Metz. Completano la compagnia di canto Giovanna Lanza nel ruolo di Mamma Lucia, e Cristina Alunno che canta Lola.

pagliacci2Per Pagliacci, due interessanti debutti nei ruoli principali: Maria Teresa Leva, giovane soprano di Reggio Calabria, canta Nedda dopo aver cantato con successo, lo scorso maggio, Violetta nella Traviata all’Opera Royal de Wallonie di Liegi; interpreta il suo primo Canio il bielorusso Ilya Govzich, solista ospite del Teatro Bolshoi di Mosca e solista principale del Teatro di Saratov e di Helikon-Opera a Mosca. Tonio è Fabian Veloz, Silvio è Modestas Sedlevičius, Beppe è Christian Collia.

I due titoli sono il manifesto del verismo musicale, con spaccati di vita quotidiana e un’espressività portata all’eccesso, cui fa da sfondo l’onnipresenza oppressiva della religione cattolica: l’azione di Cavalleria Rusticana si svolge la Domenica di Pasqua e quella di Pagliacci nel giorno dell’Assunta. La musica trasporta in un quadro rurale ruvido e sottoposto alla violenza di un codice d’onore mediterraneo che porta inesorabilmente alla tragedia.

Nella messa in scena al Teatro Pergolesi, in un ambiente unico, che ricorda le dune di sale del Mar Mediterraneo, ritornano i temi cari al verismo: passione, gelosia e vendetta, ma anche il sogno, la speranza di felicità e la ricerca di un mondo migliore. Un colle aspro, affocato o lunare, per Cavalleria, o ricoperto di stracci per Pagliacci, accoglie i personaggi di storie senza tempo, messi di fronte al peso della realtà. In Cavalleria la protagonista Santuzza sembra far rivivere il suo dramma in un sogno; in Pagliacci, gli interpreti sono marionette manipolate dai fili del destino. La metafora della vita.cavalleria1

Cavalleria Rusticana è un’opera in un atto unico di Pietro Mascagni, tratta dall’omonima novella di Giovanni Verga, andata in scena per la prima volta nel 1890 al Teatro Costanzi di Roma; viene spesso rappresentata e incisa insieme a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, opera composta due anni dopo, in quanto questo è il modo in cui le presentò lo stesso Mascagni, dirigendole al Teatro alla Scala nel 1926. Il successo di Cavalleria fu enorme fin dalla prima rappresentazione. L’opera mette in scena il delitto d’onore compiuto nel giorno di Pasqua in un paesino della Sicilia di fine Ottocento.

Pagliacci è l’opera più rappresentata di Leoncavallo, e si ispira a una storia di cronaca realmente accaduta a Montalto Uffugo, in Calabria, quando il compositore era bambino: suo padre, che era magistrato, istruì il processo che portò alla condanna dell’uxoricida protagonista della terribile vicenda. L’opera fu rappresentata per la prima volta al Teatro dal Verme di Milano, con la direzione di Arturo Toscanini.

Biglietteria Teatro Pergolesi tel. 0731. 206888, biglietti da 15 a 70 euro

 (p.n.)

(foto di scena Frédéric Stephan)

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