Attualità
JESI STAGIONE LIRICA: LA NOSTRA “MADAMA BUTTERFLY”
14 Ottobre 2019
Il regista Matteo Mazzoni e il direttore d’orchestra David Crescenzi presentano l’opera di Giacomo Puccini in scena al Teatro Pergolesi venerdì 18 ottobre
JESI, 14 ottobre 2019 – Venerdì 18 ottobre alle 20.30 Madama Butterfly di Puccini inaugurerà al Teatro Pergolesi la 52ma Stagione Lirica di Tradizione. Spettacolo anche domenica 20 alle 16 e anteprima giovani mercoledì 16 alle 16.
Stamattina il regista Matteo Mazzoni e il direttore d’orchestra David Crescenzi hanno presentato l’opera e la loro interpretazione.
Patricia Toffolutti si è occupata dei costumi, Ludovico Gobbi è light designer.
«Da un amore incompreso e fragile – si legge nelle note di regia – nasce la nostra Madama Butterfly».
E tuttavia non si tratta di un’opera sull’amore, ma di un’opera sull’attesa. Butterfly è una donna onorevole convinta che tutto il mondo intorno a sé sia onorevole con lei. E invece la stretta collaborazione fra regista, scenografo Benito Leonori e Maestro, ha fatto in modo di far capire che se il matrimonio tra la giovane giapponese e Pinkerton è falso, allora anche tutto il resto lo è, tranne l’amore ostinato della donna.
La scenografia è dunque pensata come un grande mondo di origami, e sul viso dei giapponesi sono presenti le maschere tradizionali del teatro Nō. Solo Butterfly si toglierà la maschera proprio al suo matrimonio.
La Madama Butterfly, ci dicono Matteo Mazzoni e David Crescenzi (foto in primo piano, da sinistra), è un’opera del 1904, e verrà messa in scena senza il tradizionale taglio di tre pagine di partitura. Pagine veloci, non più di un minuto e mezzo, ma con tante parti minori, solitamente eliminate per risparmiare sulle comparse.
«Un’opera sobria – dice il Maestro – facile da interpretare perché Puccini, uomo moderno, ha scritto tutto. Molto più difficile invece da dirigere nella coordinazione soprattutto tra regia e orchestra, ampia per un’opera intimista qual è questa».
«Abbiamo investito sui giovani – continua -, bravissimi ma debuttanti, per questo sarò a loro disposizione. Un investimento sui giovani non è solo un risparmio, ma anche un progetto lungimirante per loro e per noi. Spero questo sia un passo verso un modello simile a quello dell’Opera Studio tedesco».
Elisa Ortolani
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