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Cronaca

JESI STATUE CON LE VALIGIE IN MANO, FEDERICO II E PERGOLESI: MA CHI PENSA AL PICCOLO CORDARO?

monumento_federicoII_jesiJESI, 7 settembre 2016 – Le vacanze stanno ormai per terminare, le aziende riaprono i cancelli, i negozi alzano le saracinesche, i laboratori si riempiono di manodopera, sempre più gente si incontra nei supermercati e nei negozi. In altre parole è terminato il periodo dei grandi spostamenti e sta per iniziare quello dei piccoli trasferimenti da molti attesi da anni o da traslazioni invise alla maggioranza. Il trasferimento più atteso è quello del monumento a Federico II che quasi 21 anni or sono, esattamente il 9 dicembre 1995, fu collocato fuori dalle mura cittadine, di fianco a Porta Bersaglieri, quasi fosse un accattone. Su quell’enorme statua, nel tempo, se ne sono dette di tutti i colori, si sono trovate mille scuse per non posizionarla in quella piazza dove lo Svevo,  il 26 dicembre 1194, fece sentire i suoi primi vagiti; si disse che non sarebbe stata in grado di sopportare quel peso (l’opera d’arte pesa circa 15 quintali), ma il fatto non fu mai certificato. A nulla valse la volontà popolare in occasione del referendum indetti anni or sono dai precedenti amministratori che, a stragrande maggioranza, indicò proprio Piazza Federico II (o piazza del Duomo) quale spazio dove collocare la statua. Difficile stabilire chi, in tutti questi anni, ha messo i bastoni fra le ruote impedendo la realizzazione di una volontà popolare, ma alla fine, spingi che ti spingi, insiste che ti insisti chi ha potere di “vita o di morte” di un’opera d’arte pare si sia decisa a cedere. Ma non del tutto. Già, perché stando alle ultime notizie, mentre prima si metteva in discussione la forma estetica, oggi si contesta la maestosità. In altre parole l’opera realizzata su bozzetti del duo italo/tedesco Benedetto Robazza e Hermann Schwahn sarebbe troppo alta e questo stonerebbe con l’area scelta per il suo posizionamento che, lo ricordiamo, sarà sul cortile prospiciente palazzo Ghislieri Nuovo, quello che prossimamente ospiterà anche il museo multimediale federiciano. Pur di avere la statua dello Stupor Mundi sulla piazza dove nacque i responsabili cittadini sono disposti a quest’ultimo “sacrificio”, vale a dire “tagliare” il piedistallo di quel tanto che soddisfi quanti impongono l’abbassamento.

pergolesiOra che l’organismo di controllo delle bellezze artistiche pare sia disposto a dare il suo placet, seppur condizionato, non resta che aspettare i tempi della burocrazia perché il trasferimento divenga reale.

E ad un imperatore che tutti volevano si spostasse da fuori le mura, ecco un secondo grosso personaggio cittadino che si vorrebbe traslare contro la volontà generale. Questa volta parliamo di Giovan Battista Pergolesi, il compositore che nacque a Jesi il 4 gennaio 1710 e che nella sua breve esistenza contribuì a lasciare un segno indelebile nel panorama musicale mondiale. Seppur tardivamente la sua città gli volle rendere onore intitolandogli il massimo teatro cittadino, la via del centro storico dove fino al 1920 si affacciava la casa dove nacque e una piazza. Proprio su questa piazza, dopo quasi 40 anni di discussioni, rinvii ed anche litigi, fu eretto il bel monumento realizzato su bozzetto di Alessandro Lazzerini. Fu inaugurato il 2 ottobre del 1910, a due secoli dalla nascita, e da quell’anno la statua del musicista e l’intero complesso artistico realizzato con marmo di Carrara sta lì, di fronte la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Dopo 106 anni quella collocazione non è più gradita, qualcuno vorrebbe far retrocedere il compositore ed i suoi assistenti di qualche metro più indietro perché diventi il centro di una vera e propria piazza.

Al diffondersi della notizia non pochi cittadini si sono scandalizzati, “ma non hanno altro a cui pensare questi signori del palazzo?”.  In effetti non hanno tutti i torti, anzi hanno pienamente ragione perché una operazione di questo genere oltre ad essere onerosa non accresce certamente il valore della piazza che tutti abbiamo negli occhi; ben altri sono i malanni della città.

“Se proprio vogliono spostare un monumento – dice qualche altro – perché non  trasferiscono quello al Piccolo Cordaro realizzato 32 anni or sono dall’indimenticato Edmondo Giuliani su commissione dell’allora IV Circoscrizione Prato”. Nel giorno dello scoprimento di questo emblema della laboriosità della gente del quartiere e, nello specifico, sul ruolo dei bambini utilizzati come forza motrice per girare la ruota, chi era al vertice della città assicurò che quella sistemazione in via dei Cordai, nascosta agli occhi dei passanti, sarebbe stata provvisoria e che quanto prima il piccolo complesso monumentale sarebbe stato trasferito lungo via XXIV Maggio, tra i civici 1 e 3 dove esisteva (e c’è tuttora) uno spazio verde adatto ad accogliere il Piccolo Cordaro. Questo si che sarebbe un monumento da trasferire, così come quello a Federico II, non certo l’omaggio marmoreo che ricorda il nostro grande Pergolesi.

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