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Cronaca

JESI Stefano Bornigia: «Lasciamo le piazze come sono»

Il segretario pd: «Viste le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, le risorse vadano in beneficenza e quei luoghi restino intatti per mantenere la nostra identità» 

JESI, 2 novembre 2020 Lasciare agli jesini le piazze così come sono per favorire la socialità, vista la particolare delicatezza del momento, e per lo stesso motivo destinare il lascito in beneficenza.

piazza gremita per la tombola di san settimio

Piazza della Repubblica in occasione della tombola di San Settimio

Il segretario del Partito democratico jesino, Stefano Bornigia (foto in primo piano a sinistra con Emanuela Marguccio e Andrea Binci) non ha dubbi: «Il lascito di Cassio Morosetti ha lo scopo di spostare la fontana dei leoni da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica, punto. Qualora il Comune non intendesse appagare questo suo desiderio, l’alternativa esiste e giustamente ce la indica sempre Morosetti, visto che i soldi erano suoi. Le sue risorse sarebbero infatti devolute alla Lega del Filo d’Oro, alla Fondazione “Opera San Francesco per i Poveri e all’associazione “Pane Quotidiano”: quale tra le due opzioni, viste le circostanze pandemiche odierne, rappresenti un’urgenza ed una meritoria azione di sostegno a chi ha difficoltà, pare di palese evidenza».

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Il punto relativo alla destinazione dell’eventuale residuo, a favore del Piano di abbattimento delle barriere architettoniche, Peba, è una «costruzione politica, che l’Amministrazione comunale imbastisce ad hoc. Lo spostamento della fontana dei leoni è innegabilmente più pronto che auspicato, senza che la città abbia avuto modo di esprimersi. A ciò si aggiunge oggi l’ulteriore incertezza del residuo, del quale non si possiede alcun elemento utile a comprenderne la quantificazione. Dato importante questo, visto che spostare la fontana dei leoni, implica necessariamente anche dover progettare il riallestimento di Piazza Federico II, ridefinire il progetto di Piazza della Repubblica (pronto da tempo) e dare poi luogo all’esecuzione materiale delle opere. Tutte cose che hanno un evidente costo».

bagni pubblici sconosciuti in centro storico

Il mercato in Piazza Federico II

Per il segretario del Pd l’abbattimento delle barriere architettoniche «dovrebbe piuttosto avere già individuate le risorse da utilizzare, proprie dell’Ente. Il tutto a meno che, e non ci sentiamo di escluderlo, questa Amministrazione abbia deciso di affidare l’esecuzione della progettazione al caso. Le piazze contano ed anche parecchio: è lì che, da sempre, si tessono relazioni cittadine e ne rappresentano il simbolo. Tempi come questo dove, per necessità, si sta disaggregando la nostra socialità, ce lo gridano in faccia. Ed allora che si lascino le nostre due piazze così come sono al fine di mantenere intatti i luoghi della nostra identità cittadina che funzionano, che hanno funzionato e continueranno a farlo
anche dopo questo drammatico momento. Senza lasciare da parte, da un lato l’aiuto ai più bisognosi, che il testamento prevede e per altro l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il quale daremo il nostro contributo, così abbiamo sempre fatto, anche per altre opere urgenti e necessarie per la nostra città».

(e.d.)

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