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Jesi Strip Art: sogni e realismo nei maestri del fumetto

Inaugurata presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, a Palazzo Bisaccioni, la mostra itinerante con le opere originali dei maestri del fumetto dei primi del ‘900

di Tiziana Fenucci

Jesi, 25 settembre 2022 – «E’ un onore per noi inaugurare questo nuovo viaggio nel fumetto – ha detto Mauro Tarantino, della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi – che ha visto la presenza di curatori come Alessio Trabacchini e Giovanni Nahmias e il coordinamento di Roberto Gigli».

La mostra Strip Art. Sogni e realismo nei primi maestri del fumetto, ripercorre le tappe della nascita del fumetto americano, presentando le strisce originali dei Maestri fondatori che tra i primi del ‘900 e gli anni ‘40 ne hanno dettato i codici artistici, linguistici ed estetici

«Si tratta di una mostra d’arte, ma anche storica – ha spiegato Alessio Trabacchini, uno dei curatori della mostra –. Troverete, infatti, una cinquantina di opere che raccontano le origini del fumetto americano e delle relative forme di linguaggio che testimoniano lo spaccato storico e sociale di quel periodo, affrontando con varie chiavi di lettura tematiche importanti come le differenze di classe, le discriminazioni razziali e di genere, il mondo dell’infanzia. Un tipo di arte che inizialmente non fu riconosciuta come tale e ha richiesto un grande lavoro da parte dei fumettisti affinché lo diventasse».

da sinistra Mauro Tarantino, Graziella Sentinelli, Roberto Gigli, Alessio Trabacchini, Giovanni Nahmias

Il catalogo che accompagna la mostra è in formato lenzuolo, tipico dei quotidiani degli anni ‘50. Le prime strisce di fumetti, infatti, sono comparse nei quotidiani americani proprio nel momento del boom della stampa popolare, riflesso della prima alfabetizzazione delle masse che ha coinvolto nella lettura nuove fasce di popolazione, su cui il racconto per immagini ebbe grande presa.

«Le opere dei padri fondatori del fumetto – ha detto Trabacchini – testimoniano proprio la diversità di linguaggio e le diverse chiavi interpretative della realtà, partendo da Winsor McCay, ideatore di mondi immaginari ed esploratore della realtà attraverso il sogno,George Herriman, il creatore di Krazy Kat, definito il poeta del fumetto per la precisione del linguaggio e delle immagini,Franc King, autore di Gasoline Alley, ideatore di un grande romanzo a strisce, in cui i personaggi procedono nella storia in tempo reale e crescono insieme ai lettori, accompagnandoli per quasi un secolo di storia americana».

Accanto alle opere dei padri fondatori, nel percorso espositivo si alternano le opere di altri fumettisti riconosciuti e di alcuni meno noti, tutti creatori di sfumature di un linguaggio e di codici espressivi che ancora oggi rappresentano un punto di riferimento per i fumettisti moderni. «Questa mostra ci offre l’emozione di vedere l’originale dal vivo – spiega Giovanni Nahmias,  curatore della mostra – gli originali hanno un valore inestimabile considerato che per molti autori non è stato possibile ottenere una ricostruzione archeologica della loro produzioneeditoriale, proprio perché veicolata su di un supporto effimero come il quotidiano che ha una vita molto breve. L’altro aspetto incredibile è che i personaggi e i codici utilizzati dai maestri fondatori del fumetto sono ancora oggi presenti nei soggetti e nei codici a cui si ispirano i fumettisti moderni».

Giovanni Nahmias, Roberto Gigli, MauroTarantino, Alessio Trabacchini

Il fumetto, nato in America per un pubblico adulto, all’arrivo in Italia è stato snaturato e riadattato alla lettura per bambini,  fu proprio il Corriere della Sera a renderlo fruibile al giovane pubblico con la realizzazione del Corriere dei Piccoli, sminuendone il valore artistico e delineando la dicotomia tra fumetto per adulti e per bambini che in altre culture non esiste. Da qui l’importanza di riscoprire le origini del fumetto e di ricondurlo nella categoria delle forme artistiche. «La mostra è stata possibile grazie al coordinamento di varie figure di riferimento – ha spiegato Roberto Gigli – la casa della cultura jesina che trova le sue radici nella Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che si sta dedicando sempre di più ad iniziative che promuovano la diffusione della cultura tra i cittadini, l’Accademia di Comics, Creatività ed Arti visive, ACCA, di Jesi, il laboratorio attraverso cui dare continuità alle iniziative di questo genere, la collaborazione con altri enti come il PAFF di Pordenone, un presidio del fumetto a livello internazionale, che come per Free Hugs. L’abbraccio a fumetti, ospiterà la mostra quando si sarà conclusa l’esposizione a Jesi».

Sempre nell’ottica di divulgare la passione per il fumetto e il valore della cultura, alla mostra sono collegate 3 iniziative che si terranno sempre a Palazzo Bisaccioni. «Il 13 ottobre – ha spiegato Roberto Gigli – si svolgerà la conferenza dal titolo Stereotipi culturali nel fumetto degli esordi, con l’intervento di Sara Tassi, storica dell’arte e docente e Alessio Trabacchini, curatore della mostra, critico ed editor di fumetto. 

Il 10 novembre ci sarà la conferenza dal titolo Dai graffiti al fumetto. Il fumetto come arte visiva, con approfondimenti di Sara Tassi, Giovanni Nahmias e Alessio Trabacchini e il 17 novembre si svolgerà il seminario laboratoriale Leggere la realtà attraverso i sogni e le storie, a cura di Luca Ranalli, illustratore animatore e fumettista che inviterà i partecipanti a ideare un fumetto partendo dal gioco sogno/incubo.

Orari apertura mostra dal 22 settembre al 20 novembre 2022:

dal lunedì a domenica: 9.30 – 13 / 15.30 – 19.30

Ingresso libero

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