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Cronaca

JESI “Strutto”: la crescia di Luca Donninelli ha conquistato i danesi

Trentadue anni, ha lasciato la città dove è nato per andare all’estero: in Danimarca ha realizzato il suo sogno

JESI, 11 marzo 2022 – E’ una storia di sacrifici, impegno e passione quella di Luca Donninelli, 32 anni, nato a Jesi ma da tempo trasferitosi in Danimarca dove ha dato vita a “Strutto”, una crescia sfogliata che ha conquistato il palato dei danesi.

«Appena diplomato ho fatto le valigie e vissuto per diversi anni a Londra prima, e tra Padova e Venezia poi, con gli Alajmo (importante gruppo che si occupa di ristorazione, ndr). Fino a quando, nel 2014, sentii la necessità di provare nuovi stimoli e buttarmi di nuovo in un progetto a occhi chiusi. E la Danimarca, Copenhagen in particolare, colsero la mia attenzione». 

Fu così che lo jesino si trovò a lavorare al ristorante «Relæ dello chef Christian Puglisi, che finirà per diventare datore di lavoro e anche grande amico. Purtroppo a settembre 2020 prese la decisione che il ristorante, che ha segnato la scena mondiale e portato innovazione in cucina e non solo, e del quale ero il manager, avrebbe chiuso. Lì per lí mi ha preso un po’ di panico, in quanto erano quasi sette anni che non andavo in giro a lasciar curriculum o a pensare dove poter andare a lavorare».

La difficoltà però è stata uno slancio per Luca Donninelli.

«Non trovando stimoli in nessun altro ristorante a Copenhagen, ho cercato di dare spinta e fuoco ha un’idea che avevo in serbo da troppo tempo. Un’idea nata dopo una lunga chiacchierata con il mitico chef Stefano Ciotti del Nostrano di Pesaro: ovvero quella di aprire la prima piadineria a Copenhagen. Poi il destino ha voluto che incontrassi e mi innamorassi di Cecilia Aroni, originaria di Acqualagna, e così quella che doveva essere una piadina si trasforma in una crescia sfogliata di Urbino».

Mani in pasta, allora: «Partendo dalla ricetta originaria di sua nonna Maria, siamo riusciti dopo mille tentativi a trovare quella vincente che sta mettendo d’accordo tanti palati danesi e non solo. In pieno lockdown, mentre lei poteva continuare a lavorare alla pasticceria “Hart Bageri” che faceva da take away, io ero bloccato a casa senza lavoro e così un giorno mi decisi a creare un profilo Instagram https://www.instagram.com/struttocph/?hl=en e lanciare una storia in cui invitavo i miei follower a ordinare la mia crescia. Così ho riempito le mie giornate, impastando, cuocendo e consegnando in bicicletta per Copenhagen, arrivando a percorrere 900 km nel mese di febbraio con temperature ben al di sotto dello zero». 

Un messaggio di forte impatto comunicativo, ha fatto il resto.

«Il mio slogan molto aggressivo che scrivevo a mano su ogni busta “Better than a fucking tortilla (Meglio di una fottuta tortilla, ndr) ha fatto il resto, e conoscendo parecchia gente della ristorazione, la voce si è sparsa a macchia d’olio e ha attirato l’attenzione di food blogger e testate giornalistiche locali.

Proprio tra uno dei miei tanti ordini ho trovato il mio socio in affari, Antonio Dell’Aquilano, e insieme abbiamo aperto il primo punto vendita di Strutto nel food market di Broens Gadekøkken in pieno centro, dove stiamo per ripartire con la seconda stagione».

Eleonora Dottori

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