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Cronaca

JESI SUL FERETRO LA MAGLIA DELLA JESINA, L’ULTIMO SALUTO A SEBASTIANO D’ONOFRIO

La gente assiepata all'esterno della santuario di Santa Maria fuori Monsano dove si è svolto il rito funebre

La gente assiepata all’esterno della santuario di Santa Maria fuori Monsano dove si è svolto il rito funebre

JESI, 25 luglio 2016 – E’ ritornato a Monsano, Sebastiano D’Onofrio, dove viveva in via Moro, e dove, dopo l’esposizione nella camera ardente del suo laboratorio multispecialistico di via Bocconi, è stato officiato il rito funebre e, poi, la sepoltura nel locale cimitero.

Tanta gente, anche qui, che non è riuscita a entrare nella piccola chiesa dove il parroco, don Alberto Balducci, ha celebrato la messa di fronte ai familiari e a tutti quelli che hanno voluto salutare per l’ultima volta Sebastiano.

Il mondo sportivo al gran completo e, in rappresentanza delle due comunità, anche i sindaci di Jesi, Massimo Bacci e di Monsano, Roberto Campelli.

Il feretro è giunto puntuale alle 10.00, proveniente da Jesi, avvolto dalla maglia e da una sciarpa della Jesina e scortato dai componenti della sezione jesina dei Marinai d’Italia, della quale D’Onofrio era presidente.

Una volta in chiesa, ai piedi del feretro anche il famoso borsone della sua squadra di calcio, il Laboratorio Dentistico D’Onofrio.

Il borsone ai piedi del feretro

Il borsone ai piedi del feretro

“La morte non è l’ultima parola della nostra vita – ha ricordato nell’omelia don Alberto – anche se il dolore si vive in modo disuguale. Ma il nostro cuore sia ugualmente pieno di speranza, perché non è dei cristiani la disperazione. Sebastiano aveva trovato la propria strada nella vita, il suo interesse per lo sport, la sua professionalità nel mondo della sanità e qui, insieme all’affetto dei suoi cari e di chi l’ha conosciuto, ritroviamo anche i simboli della sua appartenenza. Il Signore guarda al cuore di ciascuno di noi e anche a quello di Sebastiano, al bene fatto, all’amore dato e ricevuto, alle sue fragilità. Adesso è nell’abbraccio di Dio, un abbraccio pieno di misericordia perché Lui conosce cosa arde nei nostri cuori”.

Sebastiano D'Onofrio con la sua valigia (foto Matteo Belluti per Portobello's)

Sebastiano D’Onofrio con la sua valigia (foto Matteo Belluti per Portobello’s)

Sebastiano non ha riposto la sua valigia di cartone, quella del suo andare dall’Abruzzo alle Marche in cerca della propria strada. Quella che mostrava a tutti orgogliosamente.

L’ha ripresa e se l’è portata con sé.

Buon viaggio, Sebastiano.

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