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JESI SUL PALCO DEL TNT I SAROOS E SEQUOYAH TIGER: MUSICA SENZA BARRIERE STILISTICHE

seJESI, 10 dicembre 2016Saroos e Sequoyah Tiger insieme sul palco del TNT di Jesi, in via Gallodoro 68 ter, questa sera,10 dicembre, ore 23.00, per presentare la loro recente collaborazione discografica pubblicata dalla berlinese Morr Music su vinile 7” e in digital download.

Due estetiche diverse ma la stessa voglia di affrontare la materia musicale e performativa senza barriere o limitazioni stilistiche.

Sequoyah Tiger

Sequoyah Tiger

I Saroos sono una formazione di prestigio, i tre compositori tedeschi sono originari di Monaco ed hanno alle spalle esperienze in formazioni importanti come The Notwist, Lali Puna, Contriva. Uniscono le forze nel 2006 e pubblicano su Alien Transistor il loro disco di esordio, in cui la materia elettronica e quella più tradizionalmente kraut rock si fondono in modo dinamico, fluttuante, la sperimentazione di suoni e ritmi produce un risultato armonico e delicato, in cui il beat è un ondeggiare calmo che lambisce i territori dell’Hip Hop più che quelli della Techno e dellIDM. Per il loro secondo lavoro si avvalgono infatti della collaborazione del produttore post-hiphop statunitense Odd Nosdam, titolare della label Anticon, da anni associata all’idea di hiphop di avanguardia, che infatti pubblicherà l’album. Seguono altri due album di nuovo su Alien Transistor, e una numerosa serie di singoli e remix.

Sequoyah Tiger è il progetto solista della giovane producer italiana Leila Gharib, fresco di esordio con Ta-Ta-Ta-Time, uscito nel 2016 per l’etichetta elettronica tedesca Morr Music. Il sound di Sequoyah Tiger è una sintesi di generi e stili diversi, che spaziano dal doo-wop al pop sperimentale, dall’elettronica analogica alla world music. Ai materiali sonori variegati si aggiunge l’uso singolare della voce che, attraverso onomatopee, ripetizioni e ritardi, destruttura il significato del testo e sviluppa un linguaggio autonomo. Il progetto si articola con ampio uso di loop, drone music e sonorità vintage, un nucleo sonoro attorno al quale ruota il suo particolare “alfabeto visuale“, per usare le sue parole, che parte dai disegni a pennarello della copertina, passa per il suo approccio estatico e infantile alla performance live, coloratissima e corredata da danze coinvolgenti, e arriva all’estetica lo-fi da VHS dei suoi video.

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