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JESI SULLE TRACCE DELL’ANTICO COMPLESSO ALTO MEDIEVALE NELLA CONTRADA VALLE

Fondato dagli Antoniani ora non esiste più, Italia Nostra presenta il volume realizzato da Ganni Barchi, Sergio Bugatti, Maria Cristina Zanotti e Sergio Cecconi

JESI, 12 novembre 2018 Italia Nostra onlus sezione di Jesi e la sua presidente Costantina Marchegiani presenteranno venerdì 16 novembre alle 17.30 alla sala convegni di Palazzo Bisaccioni, in piazza Colocci, il libro La chiesa di San Domenico in contrada Valle a Jesi, realizzato a quattro mani da Gianni Barchi, Sergio Bugatti, Roberto Cecconi e Maria Cristina Zanotti e nato con un tangibile aiuto da parte dell’intera comunità tramite un’ intelligente operazione di crowdfunding

Il volume tratta delle origini e dell’evoluzione di un antichissimo complesso fondato dagli Antoniani nell’Alto Medioevo, situato nella contrada della Valle, a poca distanza dall’attuale Museo delle Arti della Stampa. Esso comprendeva una chiesa verosimilmente gotica – di cui restano tracce nell’edificio che sorge oggi al suo posto – un convento, un ostello per viandanti, un ospedale detto “degli incurabili“, dedicato alla cura di malanni veramente gravi come l’herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, e un cimitero di cui ancora si parla in una denuncia sporta contro lo stravagante pittore Antonino Sarti nel ‘600.
Il complesso fu donato dal Comune ai Domenicani nel 1439, per consentire loro l’ingresso in città. La sua destinazione d’uso cambiò infinite volte nella storia della città, fino al crollo
definitivo alla fine dell’ottocento. Grazie ai documenti preziosi rinvenuti nella Curia Vescovile, messi gentilmente a disposizione dal parroco don Cristiano Marasca, l’architetto Bugatti è riuscito a ricostruire virtualmente il complesso, facendo rinascere un quartiere oggi sicuramente appiattito dalla mancanza di un monumento tanto interessante.
La presentazione, condotta dal giornalista Giovanni Filosa vedrà la partecipazine e interverranno del vescovo della diocesi, Gerardo Rocconi, del sindaco Massimo Bacci e dell’assessore alla cultura Luca Butini.
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