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Cronaca

JESI TAGLI AI SERVIZI SOCIALI, LA PROTESTA ARRIVA IN CONSIGLIO COMUNALE

JESI, 10 giugno 2015 Tagli ai servizi sociali, la protesta arriva in Consiglio comunale. Associazioni, familiari, persone con disabilità si sono dati appuntamento per domani mattina (11 giugno) nella sala consiliare per bocciare i tagli previsti al settore a partire dal prossimo 15 giugno. Ad organizzare il presidio sono: Anffas, Gruppo Solidarietà, Il Mosaico che chiedono all’Amministrazione comunale di non dare corso ai tagli e di seguire l’esempio di altri Comuni dell’Ambito 9 che non hanno proceduto alle riduzioni.
Lo scenario attualmente è questo: in sede di approvazione del Bilancio regionale, la vecchia Giunta ha praticamente azzerato le risorse previste per il finanziamento del Fondo Sociale, passando dai 34 milioni di euro previsti per il 2014 a solo 1,2 milioni per il 2015. L’effetto domino è stato devastante per il Comune di Jesi e quelli dell’Ambito sociale 9, tant’è che è stato chiesto all’Asp (Azienda Pubblica Servizi alla Persona) di definire un programma di riduzione della erogazione dei servizi nei settori Infanzia, Adolescenza, Disabilità e Anziani non autosufficienti. A quel punto l’Asp, ha presentato le ipotesi di riduzione dei servizi; ipotesi pesantissime e di certo insostenibili per le famiglie: solo all’area disabilità e nello specifico ai servizi domiciliari e scolastici, le ipotesi riguardano tagli che possono arrivare fino al 50% del monte ore assegnato e che coinvolgono anche i Servizi di Aiuto alla Persona (SAP) come la cura e l’igiene personale dell’individuo.
Adesso i tagli previsti dall’Asp debbono essere ratificati da ogni singolo ente locale, per cui domattina i consiglieri comunali jesini saranno chiamati ad esprimersi sull’argomento. Intanto i grillini già annunciano battaglia: “Abbiamo presentato una mozione per richiedere all’Amministrazione la sospensione dei tagli previsti, in attesa che la nuova Giunta regionale possa dare corso agli impegni firmati dal Presidente Luca Ceriscioli, in linea con quanto già deciso da altri Comuni che si trovano nella stessa identica situazione”.

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