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JESI TANTISSIMA GENTE PER LA “PASSIONE E MORTE DI GESÚ” AL PARCO DEL VENTAGLIO

JESI, 10 aprile 2017 -L’undicesima edizione della Passione e Morte di Gesù al parco del Ventaglio svoltasi ieri, Domenica delle Palme, è andata in archivio di fronte a tanta, tantissima gente che ha assiepato l’anfiteatro naturale.

Un’ora e mezza circa, che ha introdotto alla Settimana Santa, seguita con attenzione lungo un percorso che ha rinnovato la storia d’amore e sacrificio secondo il Vangelo di Matteo.

Duecento tra tecnici e figuranti in uno scenario allestito con grande perizia in un gioco di luci e ombre, di musiche e narrazione che hanno reso ancora più coinvolgente la partecipazione del numeroso pubblico presente.

Di anno in anno la sacra rappresentazione, grazie all’impegno dell’associazione culturale dell’Arco, è sempre migliore nella coralità dei movimenti, negli aspetti tecnici, nei dettagli, nell’assumere una propria, spettacolare, fisionomia.

Quest’anno con un peso nel cuore, però, come ha voluto ricordare, alla fine, il vescovo Gerardo “per le notizie di morte che arrivano dalla Siria, dalla Somalia, dalla Svezia, dall’Egitto. Sembra che la bestia si sia scatenata proprio in prossimità della Settimana Santa. E, poi, vicino a noi, con la corruzione, l’immoralità che dilagano. Ma c’è una speranza: la croce adesso è vuota, ma è vuoto anche il sepolcro. Gesù è risorto”.

Monsignor Rocconi prima di impartire la benedizione finale ha voluto sottolineare come “di fronte a tutto il male noi siamo chiamati a essere testimoni del Risorto per vivere una vita luminosa in mezzo a tanta tenebra, nella gioia nonostante tutto, nella speranza in mezzo alla disperazione, nella generosità imparando a perdonare“.

Ricordandoci anche che “tanti fratelli continuano la Passione di Cristo“.

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