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Cronaca

JESI TELENOVELA “CARCERETTE”, IL BRUTTO ESEMPIO DEI GIARDINI DEL CENTRO STORICO

La realizzazione degli appartamenti è iniziata nel 2012 ma da allora si è ancora in alto mare…

 

JESI, 27 marzo 2019 – Una telenovela infinita. Tutti sono a conoscenza dell’immobile del centro storico noto come “le Carcerette”, del progetto che inizialmente vedeva quell’antico fabbricato trasformarsi in appartamenti da destinare all’edilizia pubblica. Non solo, chi ha seguito la vicenda ricorda anche che nel corso dei lavori sono emersi degli imprevisti che hanno comportato ritardi nel completamento dell’intervento: presenza di eternit, cambio del progetto per aumentare il numero degli appartamenti ed altro ancora.

L’ingresso dell’ascensore

Ma non sarebbe stato solamente tutto questo la causa del mancato rispetto della data di ultimazione lavori, molto potrebbe essere imputato al mancato controllo da parte di chi avrebbe dovuto farlo. Già, perché il cittadino dovrebbe sapere che il bando di gara originario fu pubblicato dall’E.R.A.P. (Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica della Provincia di Ancona) il 23 maggio del 2012, che la gara d’appalto si svolse il 21 giugno dello stesso anno, che l’importo a base d’asta era fissato in €. 1.500.703,92, che alla gara parteciparono ben 91 imprese, che quella che si aggiudicò l’appalto offrendo un ribasso del 24,248% (€. 1.151.477,29) fu la Co.Pro.L.A. con sede a Senigallia la quale stipulò il contratto il 18.12.2012 Rep. 31094. Quel contratto prevedeva la durata dei lavori in 570 giorni, ma, come anticipato, considerati gli imprevisti quei circa 19 mesi furono aumentati, ma non si sa bene di quanto. Sta di fatto che chi si è recato sul posto in tutti questi anni ha potuto osservare le variazioni apportate all’indomani del mancato rispetto delle scadenze. Una volta, alla voce “Durata contrattuale di ultimazione lavori” era riportato il 17/08/2014, un’altra volta quella data era stata modificata in 08/07/2017.

Ritardi e rinvii che col passare del tempo hanno esasperato gli abitanti della zona e, in generale tutti quei cittadini che hanno a cuore l’immagine della città e che tengono molto ad avere un luogo, come i giardini Sacco e Vanzetti dove si affaccia la costruzione delle ex carcerette. Questi malumori arrivarono (finalmente) anche alle orecchie del Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che invitò l’Erap ha rispondere alla lettera di contestazione a lui inviata il 19 aprile del 2018.

Il compito toccò al Geom. Eugenio Cossu, dell’Erap, che con sorpresa fece pervenire allo scrivente sia informazioni tecniche giustificative dei ritardi, così come un analitico “Cronoprogramma” dal quale era possibile conoscere la serie di lavori rimasti per l’ultimazione dell’appalto e il termine degli stessi. Questi, stando al crono programma, avrebbero dovuto terminare il 31 luglio 2018, vale a dire circa 8 mesi or sono. Niente di più falso.

In coda al racconto di questa assurda vicenda che vede protagonista un ente pubblico inaffidabile, cittadini arrabbiati ed imprese inadempienti, da segnalare anche un ulteriore aspetto che mette in evidenza il disinteresse verso il risparmio economico. A fianco delle ex carcerette è stato realizzato da anni un ascensore che collega via Bersaglieri al parco Sacco e Vanzetti (ascensore peraltro mai entrato in funzione); bene, se vi capita di passare lungo via Bersaglieri, specialmente di sera, gettateci lo sguardo: troverete il vano ascensore sempre illuminato, di giorno e di notte. Una lampante dimostrazione degli sprechi che i cittadini dovranno pagare.

(s. b.)

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