Cronaca
JESI Testimonianze dalla quarantena, l’altra faccia della pandemia
25 Luglio 2020
«Se il virus farà danni potremo affrontarli solo con la solidarietà tra sfruttati»
JESI, 25 luglio 2020 – Lavoro, reddito, fragilità sociali: questo il focus dell’iniziativa a cura delle sezioni anarchiche Bakunin di Jesi e Ferrer di Chiaravalle.
“Con la maschera, ma a bocca aperta” si è svolta nella piazzetta di via Pastrengo: una serie di pannelli informativi ha illustrato “l’altra faccia” della pandemia.
Quella fatta da uomini e donne che hanno perso il lavoro, di sfruttati e di famiglie in condizioni di povertà: su scala nazionale sono circa 500mila le persone che da gennaio ad aprile hanno smesso di cercare lavoro, entrando nella categoria degli “inattivi” che esula dal conteggio degli occupati/disoccupati.
All’inizio di luglio sono state 16.346 le domande marchigiane presentate per la cassa integrazione, pari a 9,7 milioni di ore richieste per 43.206 lavoratori.
Senza contare quelle aziende che erano già in cassa e quelle realtà, come la Cooss Marche che ha dichiarato la crisi e che conta circa 2.600 soci lavoratori.
I dati sulle assunzioni, fonte Ires Cgil, non confortano: nel primo trimestre di quest’anno sono state 34 mila circa le persone assunte, il 26,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.
Stime Istat e Inps parlano di 66mila lavoratori in nero e 8.8% di famiglie in condizioni di povertà relativa a ridosso del lockdown.
A Jesi sono 1.300 i cittadini che usufruiscono di sostegni economici comunali, durante il lockdown sono state oltre 1.000 le domande, esaurendo presto i fondi destinati a questa misura di emergenza.
«Una pandemia tutta politica – recita l’ultimo pannello – . Gli esperti nostrani si dividono in prudenti e ottimisti ma chi ci rimette sono sempre i proletari, termine che va ripreso perché la pandemia è creata dal coronavirus ma è diffusa, peggiorata, incontrollata da una intima struttura gerarchica e diseguale propria della società capitalistica. Se il virus farà danni potremo affrontarli solo con la solidarietà tra sfruttati».
(e.d.)
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