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Cronaca

JESI Tigli di Viale Trieste: «Serve misurazione più accurata prima dell’abbattimento»

Il professor Fabio Taffetani spiega: «Alberi che per natura presentano cavità, probabilmente tutti quelli del viale nelle stesse condizioni»

JESI, 15 febbraio 2022 – «In mancanza di una misurazione accurata, necessaria per valutare lo stato di precarietà di un albero, si ottiene una valutazione superficiale del tutto inadeguata per la decisione che poi viene prospettata».

Così Fabio Taffetani, professore ordinario di Botanica sistematica dell’Università Politecnica delle Marche sui 12 tigli di viale Trieste per i quali è previsto l’abbattimento.

Il metodo utilizzato dall’agronomo incaricato della perizia è stato il martello meccanico, «cui – secondo il botanico – deve necessariamente seguire una misurazione strumentale che valuti la localizzazione e l’estensione delle cavità presenti. Tutti i tigli, per loro natura, presentano frequenti cavità e se si fosse fatta una misurazione su tutti gli esemplari del viale, questi sarebbero risultati (come nei 12 presi in considerazione) tutti nelle stesse condizioni».

Fabio Taffetani

Taffetani spiega: «Il martello meccanico corrisponde allo stetoscopio del medico, serve a valutare la necessità di un approfondimento analitico con strumenti assai più sensibili che possono localizzare e valutare posizione, consistenza e gravità delle cavità. In mancanza di questa si ottiene una valutazione superficiale del tutto inadeguata per la decisione», in questo caso di abbattere.

L’ex direttore dell’orto botanico “Selva di Gallignano” aggiunge che l’indagine sui tigli è stata fatta a metà dicembre in «periodo di stasi vegetativa, utile per notare l’articolazione delle ramificazioni ma del tutto insufficiente per valutare lo stato di funzionalità della chioma. Pertanto tutte le valutazioni sulle percentuali di chioma appaiono basate su congetture, piuttosto che su dati oggettivi misurabili e misurati».

Un’osservazione anche sull’area di pertinenza delle piante, per tutte indicata dall’agronomo come “area di pertinenza molto limitatama che, secondo Taffetani, non è la stessa per tutti gli esemplari.

«Quella relativa all’albero 10 (civico n. 13B), possiede alla sua base un prato di ampiezza ben superiore a 4-5 volte la propria chioma».

«Non devono essere abbattute con urgenza assoluta per motivi di sicurezza e/o incolumità – fa sapere Jesi in Comune –. Infatti, non è stata emessa alcuna ordinanza al riguardo. Secondo noi è opportuna una valutazione ulteriore prima degli abbattimenti».

E sulla ripiantumazione: «Nelle prescrizioni dell’agronomo, si evidenzia l’obbligo di un congruo numero di essenze – continua il gruppo di opposizione – Obbligo che però ad oggi, mentre si vuole procedere con l’abbattimento, non è stato ancora adempiuto, perché, come ha riferito l’assessora Napolitano, nessun progetto è ancora stato fatto. Non è stato chiarito né programmato se e come verrà ripristinato l’aspetto del viale storico, né è stato predisposto un piano più complessivo della viabilità del quartiere, prospettando eventuali alternative rispetto al progetto di Rfi che attualmente prevede l’eliminazione dei giardinetti e l’abbattimento sempre di tre tigli per la realizzazione di una rotatoria».

Eleonora Dottori

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