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Jesi Tigli di Viale Trieste: «Sindaco e Giunta ostaggi di un Comitato»

L’affondo di Jesiamo in merito all’abbattimento o meno: «Per i prossimi anni s’intravede una navigazione a vista, un barcamenarsi, una lenta agonia amministrativa per la città, già iniziata a non più di un mese dall’insediamento»

Jesi, 19 luglio 2022 – La notizia del rinvio dell’abbattimento di alcuni tigli in Viale Trieste e la commissione di una ulteriore perizia – la terza sull’argomento – da parte dell’Amministrazione Comunale non ci sorprende.

Quanto sta accadendo infatti è la conseguenza dei fatti e di come alcuni candidati a Sindaco, pur di raccogliere voti, hanno cavalcato l’onda del populismo promettendo ciò che non si poteva e non si doveva promettere; e così Sindaco e Giunta diventano ostaggio di un Comitato.

Legandosi mani e piedi ai desideri del Comitato, si procede alla ricerca disperata di un parere contrario all’abbattimento. Non solo. Risulta del tutto incomprensibile come Sindaco e Giunta non si rendano conto che anche un parere contrario all’abbattimento non potrà mai sostituirsi alla responsabilità del primo cittadino in caso di danni provocati dalle alberature, perché nessuno firmerà per esonerare Lorenzo Fiordelmondo e organo esecutivo da possibili danni a cose o persone causati da queste piante.

Il passo da amministratori di pagine social ad amministratori di una città è stato forse troppo lungo per Fiordelomondo ed il Suo vice Animali, prime vittime e responsabili di una situazione ora paradossale ed imbarazzante agli occhi dei cittadini.

Le domande che nascono così spontanee sono molte, la prima è in base a quale procedura amministrativa viene incaricata una persona, anche se di assoluta competenza, indicata direttamente da un Comitato il quale ne tesse già gli elogi personali.

Una seconda di carattere economico: questo ulteriore parere viene rilasciato a titolo gratuito o oneroso? Ed in questo ultimo caso sarebbe estremamente opportuno capire chi lo pagherà, le casse comunali e i cittadini tutti? Sarà l’ultima perizia o ne seguiranno altre? E le altre due perizie già esistenti che danno un esito chiaro alla questione saranno tenute in considerzione o cestinate?

Sarà questo il metodo che l’Amministrazione comunale intenderà adottare per tutte le vicende simili a questa dei tigli?

Vale a dire una serie di perizie e pareri ad oltranza senza capirne il fine, finché qualcuno non scriverà ciò che il Comitato di turno vorrà sentirsi dire. Pratica che oltre a dissalare le casse comunali mal si concilia con una rotta, una visione politica. La dimostrazione di una mancata autorevolezza nei confronti anche degli uffici comunali, messi alla berlina dell’opinione pubblica da parte di chi questa città invece dovrebbe condurla senza esitazioni, e non adagiarsi su inutili parole senza senso aventi come meta un tragico “e adesso che cosa facciamo?”.


Se il decidere era visto come una grave colpa della precedente Amministrazione, il non decidere, il non prendere posizione e non assumersi le proprie responsabilità lo è ancora di più. Per i prossimi anni s’intravede una navigazione a vista, un barcamenarsi, una lenta agonia amministrativa per la città, già iniziata a non più di un mese dall’insediamento.


E se chi fosse convinto dell’abbattimento dei tigli chiedesse poi un ulteriore parere?

Jesiamo

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