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JESI “TUTTO È ILLUSIONE NEL MONDO – SOCIAL OPERA” AL TEATRO PERGOLESI

banco di scena

JESI, 26 settembre 2018 – Il progetto Banco di scena che debutta venerdì 28 settembre alle ore 21 al Pergolesi, nell’ambito del XVII Festival Pergolesi Spontini, è stato presentato oggi in conferenza stampa alle Sale Pergolesiane del teatro jesino dagli studenti e dagli insegnanti del Liceo ArtisticoMannucci”, che hanno realizzato le scene, dell’IisMarconi Pieralisi” indirizzo moda, che si sono occupati dei costumi, e del Liceo ClassicoVittorio Emanuele II” che ha provveduto alla comunicazione.
Presenti Lucia Chiatti amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini, Vincenzo De Vivo, direttore artistico della Fondazione, Paolo Appignanesi, responsabile area produzione della Fps e coordinatore di Banco di Scena, e Gianfranco Frelli, regista dello spettacolo “Tutto è illusione nel mondo – Social Opera, ispirato a “Le metamorfosi di Pasquale” di Spontini.

«Il linguaggio della musica è trasversale e raggiunge tutti, per questo abbiamo fortemente voluto appoggiare questo progetto che coinvolge diversi ragazzi in alternanza scuola lavoro», così Lucia Chiatti che ha spiegato anche come «i ragazzi sono attori particolari e per la Fondazione è stata una festa ospitarli. Lo spettacolo che presentano, per la direzione di Gianfranco Frelli, è uno spettacolo giovane che racchiude tematiche vicine al nostro programna. Ci saranno ragazzi in scena, dietro le quinte e nel pubblico, sarà davvero un bel momento di teatro e cultura».

Protagonista in scena è un gruppo di tredici persone con disabilità fisica/intellettiva, con loro i giocatori della squadra di Rugby Jesi 70, i danzatori di Motus Danza, il maestro Carlo Morganti al pianoforte, educatori e attori coinvolti nel laboratorio teatrale “OperaH” della Fondazione Pergolesi Spontini, realizzato con Asp Ambito 9, Comune di Jesi, Umea – Unità Multidisciplinare Età Adulta -, Asur Marche Av2, Cooss Marche, Teatrococuje.it.

Intervistato telefonicamente, Riccardo del Liceo Classico di Jesi racconta: «Parlo a nome del mio gruppo e vorrei ringraziare tutto il magnifico staff della Fondazione che ci ha dato massimo appoggio, per noi è stata una realtà nuova e totalmente diversa rispetto alle nostre esperienze precedenti. Un ringraziamento speciale va al maestro De Vivo per l’estrema disponibilità e la pazienza con noi ragazzi, dall’alto della sua esperienza è stato un esempio per tutti noi».

(c.ade.)

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