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Cronaca

JESI Un immenso dolore per tutti

La morte così assurda di Fiorella vuole solo silenzio e preghiera, a Italo esprimiamo la nostra certezza che, nonostante il tanto dolore, tornerà ad abbracciarci

JESI, 9 luglio 2020 – La grande tragedia che ha colpito la famiglia Giuliani ha, certo,  sconvolto  tutti i familiari – le figlie e i nipoti in particolare – ma  il disorientamento è anche di chi conosce Fiorella e Italo e con Fiorella e Italo si è  sentito  amico e magari collaboratore in tante attività. Un dolore che colpisce tutti. Tutti gli jesini e quanti arrivano a sapere del grave episodio di sangue. 

A soffrire siamo in molti soprattutto perché l’autore di tanto male è stato spinto da forze a volte del tutto incontrollabili per difficoltà psichiche da tempo rilevate dai medici.

Così a soffrire tanto è anche una mamma di un giovane che, se un tempo lo avremmo relegato in un manicomio, la nostra società ha successivamente riconosciuto che anche chi combatte con difficoltà per problemi interiori stia in società aiutato, per quanto possibile, da specifiche strutture sanitarie. 

Certo, con il  sapere del poi potrebbe essere anche facile azzardare critiche al sistema sanitario perché  appare irrazionale far soffrire nel profondo  una famiglia e tante altre persone.

Fa meditare anche il possibile uso del Trattamento Sanitario Obbligatorio. È che la stessa scienza, pur con i suoi tanti meriti, non ci ha ancora offerto una via risolutiva di fronte ai mali psichici che appaiono a tutti inafferrabili, volubili, imprevedibili, quasi non domabili.

Ed è proprio questo limite dell’uomo nella sua instancabile ricerca che ci spinge di più ad un comune abbraccio di sofferenza e di amore  verso quanti vivono la tragedia in prima persona. 

Una morte così assurda di Fiorella vuole solo il silenzio e la preghiera. A Italo, che pure ha conosciuto nel lontano passato il male che ha  colpito proprio il suo fisico e dal quale ha saputo tirarsi fuori con l’ammirazione di tutti, esprimiamo la nostra certezza che, nonostante il tanto dolore, saprà tornare con noi per abbracciarci. Proprio come nel passato che lo ha visto riprendere il suo impegno più ambito e voluto, quello di stare con i giovani per aiutarli nella loro formazione fisica, morale e culturale.

Italo, ti attende la tua Polisportiva Libertas e ti attendiamo noi tutti. Ti applaudiremo come già ti abbiamo applaudito in altre occasioni.

Non possiamo nemmeno ignorare il dolore della mamma di questo giovane disorientato che, non da oggi, porta la sua croce che pesa veramente tanto quando al dolore si unisce la fatica di tanti anni per un’assistenza di amore che poi non riesce a concludersi nel modo da tutti atteso e desiderato.

Del resto ad una mamma che ha fatto quanto dovuto per questo figlio, non possiamo chiedere di non continuare ad amarlo, anche se con le lacrime agli occhi e il cuore scorato dopo le tante fatiche.

E venga il giorno in cui  la società possa riuscire a stare accanto a questa mamma per ridonarle in qualche modo un figlio che non la faccia soffrire ancora.

Vittorio Massaccesi 

(Voce della Vallesina)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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