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JESI UNA CARMEN INNOVATIVA CHIUDE LA STAGIONE LIRICA DEL PERGOLESI

«Innovare senza stravolgere», dice il maestro Beatrice Venezi che dirigerà la Form, e Cristian Carrara: «Si tratta di una linea estetica che vorrei  per questo teatro e che dovrebbe essere seguita da molti»

JESI, 11 dicembre 2019 – Si chiude con la Carmen di Georges Bizet la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi: un cartellone dedicato alle protagoniste femminili con Madama Butterfly, Turandot e il tributo alla Luna nella produzione di CircOpera.

Venerdì 20 dicembre alle ore 20.30, domenica 22 alle ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre alle ore 16, la Carmen in scena con questa nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre Lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.

cast Carmen Bizet teatro Pergolesi

Personaggi e interpreti della Carmen

«Siamo l’unico Comune non capoluogo ad ospitare una stagione lirica come questa – ha evidenziato il sindaco Massimo Bacci durante la presentazione di questa mattina alle Sale Pergolesiane del teatro-. La qualità della messa in scena è un valore aggiunto al lavoro della Fondazione».

Importante la risposta del pubblico: «Chiudiamo una stagione lirica intensa e ricca – ha aggiunto Lucia Chiatti, amministratrice delegata della Fondazione Pergolesi Spontini -. Oltre all’incremento degli abbonamenti dell’11% siamo soddisfatti di aver raggiunto un 32% di pubblico al di sotto dei 26 anni: gli 11 mila spettatori alla stagione ci incoraggiano a fare sempre meglio».

Innovazione ma fedeltà alla partitura, questo uno degli aspetti evidenziati da Cristian Carrara, direttore artistico: «Dopo le recite di Jesi lo spettacolo andrà in tournée con la Rete Lirica Marchigiana. Questa Carmen ha la linea estetica che vorrei per il Pergolesi ma che credo debba essere seguita da tutto il Paese: una storia innovata ma che rimane fedele musicalmente alla partitura».

Sul podio una paladina dell’opera lirica classica, Beatrice Venezi, tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale: «Innovare senza stravolgere: questo il nostro presupposto. Questa Carmen ha una grande riconoscibilità musicale e novità nell’aspetto scenico. È la più celebre opera che porta in scena il femminicidio».

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«Carmen è la prima donna libera dell’opera – ha aggiunto il regista Paul-Emile Fourny -. La messa in scena sarà in stile indagine della polizia con un delitto consumato all’interno di un teatro, e si cerca di stabilire chi sia il responsabile».

Le scene, a cura di Benito Leonori, sono una ricostruzione del Teatro Moriconi. Debutto in Italia per il mezzosoprano canadese Mireille Label nel ruolo di Carmen: «Donna moderna, libera che segue il suo cuore ecco il personaggio che porterò in scena grazie a una piena collaborazione con il regista. Credo che Bizet l’avesse pensata proprio così».

L’opéra-comique in quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella eponima di Mérimée, viene proposta nella versione originale, in lingua francese e con i dialoghi parlati, che debuttò all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875; alcuni dialoghi sono stati modificati a cura di Opéra-Théâtre de Metz Métropole. Edizione Alkor. Dopo le date di Jesi, l’opera andrà in scena tra gennaio e febbraio 2020 nei teatri di Fano, Ascoli Piceno e Fermo.

Carmen © Luc Bertau - Opéra-Théâtre de Metz Métropole_3Il Maestro Beatrice Venezi, innovativa, paladina di femminilità, nel 2018 è stata inserita da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani under 30 leader del futuro e ha recentemente pubblicato il suo album d’esordio “My Journey – Puccini’s Symphonic Works”. La regia è di Paul-Émile Fourny che torna a Jesi dopo i successi di “Aucassin et Nicolette” (2019), “Werther” (2007), “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” (2016).

Per questo nuovo allestimento, le scene sono state realizzate nei Laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi e sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs; assistente alla regia è Giovanna Spinelli, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.

Nel ruolo del titolo, il mezzosoprano canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia, mentre il tenore Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna Bordignon è Micaëla, Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni.

Per le recite nei teatri della Rete Lirica, si alternano nel ruolo di Frasquita le cantanti Margherita Hibel e Carmela Osato. Suona la FormOrchestra Filarmonica Marchigiana -, il Coro del Teatro della Fortuna di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci.

L’argomento è tratto, molto liberamente, dal romanzo omonimo di P. Mérimée. Al libretto collaborò lo stesso Bizet, scrivendone anche alcune parti (tra cui le parole della famosa habanera cantata dalla protagonista, “L’amour est un oiseau rebelle”). La Carmen del 1875 appartiene al genere dell’opéra-comique ed era dunque, nella sua versione originale, composta da dialoghi recitati alternati alle parti musicali, è in tale forma che viene rappresentata a Jesi.

Il regista Paul-Émile Fourny ne propone un’angolazione originale, in stile indagine della polizia. Da qui parte, come un flashback, la vicenda, con gitani e contrabbandieri trasformati in una compagnia di artisti teatrali impegnati nella messa in scena dell’opera di Bizet, in uno spettacolo in cui realtà e fantasia si intrecciano fino al tragico epilogo…

La protagonista, Carmen, è un’attrice, al centro di un mondo divertente, vivente e ribelle, opposto all’universo di “poliziotti” incarnato dall’agente Moralès, dal commissario Zuniga e dall’ispettore José.

«Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma rispettosa dell’opera, evitando la caricatura spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia – spiega Paul-Émile Fourny -. L’idea è quella di una messa in scena vicina alle serie televisive poliziesche, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché Carmen è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali che personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere per rivendicare il suo status di donna libera».

A margine dell’opera, la Fondazione Pergolesi Spontini propone al pubblico alcuni momenti di approfondimento presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi: domenica 15 dicembre alle ore 11 la “Guida all’opera” con il musicologo Cristiano Veroli, e due incontri dal titolo “La trama prima dell’opera” con il direttore artistico Cristian Carrara, venerdì 20 dicembre ore 19 e domenica 22 dicembre ore 15. Inoltre, venerdì 20 dicembre alle ore 18.30, stesso luogo, Beatrice Venezi presenterà il suo il suo album d’esordioMy Journey – Puccini’s Symphonic Works” per l’etichetta Warner Music.

Eleonora Dottori

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