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Opinioni

Jesi Una città di pace e per la pace

Il ruolo dell’Europa nella gestione del conflitto tra Russia e Ucraina: «Pensiamo a un futuro senza l’uso delle armi, costruiamo un nuovo mondo»

di Filippo Bartolucci

Jesi, 14 gennaio 2023 – Anche quest’anno, come da tradizione, il 6 gennaio Jesi è scesa in piazza per la Pace.

Condivido sia le parole del Sindaco, per il quale «Jesi è e sarà sempre una città di pace e per la pace», sia quelle di El Mostafa Drissi, coordinatore della Consulta per la Pace, secondo il quale «festeggeremo nel giorno del cessate il fuoco in Ucraina». 

Ora, in virtù di questo, occorre riflettere su quanto sia importante, per il nostro tempo, la questione della pace.

Dopo diversi anni, l’Europa è tornata a misurarsi con la tragedia della guerra. Partiamo da un presupposto senza il quale nessuna discussione può avere campo: l’aggressione di Putin non ha giustificazioni. Tuttavia, se il ruolo dell’Europa è solo il supporto bellico significa che nel nostro continente non vi è più un’idea di pace

In questi mesi abbiamo sfiorato diverse volte il conflitto nucleare, allora occorre fare uno sforzo, affermando, come dice la nostra Costituzione, che la guerra non deve essere “il mezzo di risoluzione di controversie internazionali”

Stare dalla parte della pace non significa pretendere la resa dell’Ucraina, come una certa parte politica, tendente a destra, afferma. Battersi per la pace significa pretendere un futuro che respinga l’utilizzo delle armi come soluzione

Si è scritto che la politica ha un senso se riesce a coniugare la realtà con l’utopia. E allora lottiamo per costruire un mondo nuovo: giustizia, progresso, pace!

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