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JESI UNITÀ MULTIDISCIPLINARI, L’ANFFAS: «VERGOGNOSA LA POLITICA ASUR»

«Una precisa scelta quella di tenere il personale al di sotto degli standard previsti, cosa che arreca danni molto gravi alla vita delle persone con disabilità, e intanto i dirigenti intascano i premi per i risultati conseguiti»

JESI, 6 agosto 2019 – Per l’associazione Anffas onlus Jesi persiste il comportamento deplorevole dei vertici dell’Asur in merito ad alcune Unità Multidisciplinari dell’Area Vasta 2. La scelta politica e amministrativa di tenere le figure professionali previste al di sotto degli standard di personale (molto carente già allo stato attuale) è, a nostro avviso, ingiustificata e autolesionista.
Le Unità Multidisciplinari, quando private di alcune figure altamente professionali, non riescono a operare, non riescono a dare tutte le risposte necessarie nei giusti tempi. Il danno grave che deriva da questa privazione segna le persone con disabilità, incide sui loro percorsi di vita, complica l’agire di chi se ne prende carico.

Le Unità Multidisciplinari (Umee per l’età evolutiva ed Umea per l’età adulta) studiano le caratteristiche delle persone con disabilità anche intellettiva o con disturbi del neurosviluppo e, per loro e con loro, predispongono percorsi formativi, tipologie di impiego e presa in carico volti al raggiungimento dei massimi livelli possibili. Per perseguire queste finalità e raggiungere questi obbiettivi, però, è fondamentale la completezza degli organici che invece, per ragioni varie, negli ultimi anni non si è mai avuta.

Ritardi sulle valutazioni o valutazioni non complete hanno un’incidenza negativa sull’evolversi di queste vite, sulla loro crescita culturale, sui livelli di autonomie raggiungibili, sulla loro futura indipendenza, con gravi danni anche economici. Visto che l’aspetto umano sembra che non interessi agli attuali decisori, mettiamo in evidenza quello economico.

Certo, il risparmio degli stipendi di psicologi, neurologi, assistenti sociali, abbinato alle mancate valutazioni e conseguente presa in carico, produce risparmio, momentaneo, ma viola i diritti umani, viola le leggi in vigore ed in particolare la legge del 3 marzo 2018 nr 18 (ratifica della specifica risoluzione dell’Onu), la quale ci obbliga a fare tutto il possibile per non discriminare le persone con disabilità. A questi amministratori, forse, non interessano nemmeno i danni economici che si avranno nel futuro a seguito di queste scelte. Non saranno loro a gestirli. Per costoro c’è il vanto del non speso e poco importa se ciò avviene a discapito di chi non ha voce, non ha forza, di chi non ha la cattiveria che serve per protestare.  Ma ancora peggio si danno un premio per non aver speso.
Vergogna.
Spunta la determina Asur che fissa i criteri di valutazione dei risultati conseguiti e degli obbiettivi fissati per i direttori… quella hanno avuto tempo di farla anche se c’è un‘indagine in corso. Vergognatevi ….intascate soldi a discapito dei cittadini più deboli… ora se fossimo in voi quei soldi li metteremmo per i cittadini bisognosi, altro che premio……

Antonio Massacci, presidente Anffas Jesi
Claudia Lancioni, volontaria e familiare persona disabile

(nella foto in primo piano Antonio Massacci e Claudia Lancioni, in compagnia di Alessia Polita a conclusione della “Camminata su pe’ Montesecco” dello scorso anno)

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