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Jesi “Utopie minacciate” a Palazzo Santoni: la mostra del fotoreporter Mauricio Centurión

Trentadue scatti e un docufilm per dar voce alle comunità che, da dieci anni, tentano di costruire un’alternativa a politiche fortemente oppressive attraverso pratiche di autogoverno, convivenza ed ecologia, la mostra sarà visitabile fino all’11 giugno

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Jesi – Inaugurerà oggi, alle ore 19, la mostra fotografica e audiovisiva Utopie Minacciate. L’importante edificio storico jesino, Palazzo Santoni, è pronto ad accogliere la prima data nazionale del tour europeo di questo importante lavoro: 32 fotografie e un docufilm firmati dall’autore e fotoreporter argentino Mauricio Centurión e dal collettivo attivista SlumilCinko, tentano di dare voce alle comunità che si trovano in Rojava – zona tra i confini di Siria, Iraq e Turchia -, impegnate da anni nella difesa prima dall’Isis e poi dagli attacchi turchi, nella ricerca di autonomia, libertà e convivenza interetnica.

«Utopie minacciate – sipega l’assessore alla cultura Luca Brecciaroli – è un’esposizione artistica che, attraverso materiale fotografico, video e sonoro, vuole tentare di restituirci la complessità e l’attualità delle lotte tuttora in corso in un angolo del nostro mondo, un’area martoriata da conflitti ed eventi che, purtroppo, non fanno più notizia in una società abituata, e in parte impermeabile, a tragedie e ingiustizie. In questo caso si tratta del Kurdistan, uno dei luoghi simbolo di lotte rivoluzionarie, così come di guerre, conflitti e tragedie di ogni sorta. Grazie al lavoro di un collettivo di persone, per qualche giorno apriremo i nostri occhi, e speriamo non solo, a uno dei grandi temi internazionali del nostro pianeta».

Poster_Utopie Minacciate

Protagonismo delle donne in tutti gli ambiti sociali, convivenzaauto governo e rispetto dell’ecologia nei modi di produzione economica sono alla base della politica che queste numerose comunità, da anni, praticano: ecco è la storia che Mauricio Centurión e il collettivo SlumilCinko tentano di narrare.

E tentano di farlo attraverso diversi mezzi creativi quali workshop, libri, dibattiti e performance: questi diversi approcci permettono di raccontare le esperienze rivoluzionarie del Rojava e del Chiapas (Stato del Messico, ndr.) – diverse tra loro ma per alcuni versi molto affini -, aprendo spazi di confronto e dibattito riguardo a un tema tanto importante quanto delicato, quale l’autonomia, l’autogestione e la libertà dei popoli. 

Proprio in questo ambito, domenica 28 maggio, alle ore 18, alla presenza del fotoreporter e di alcune componenti del collettivo, Palazzo Santoni apre le porte alla presentazione del libro “Jchabivanejetic ta ac’ubal – Guardiani della notte” – a cura di SlumilCinko e de La Parcería Edita -, un fotoracconto delle comunità zapatiste e delle comunità indigene delle Abejas de Acteal nel sud-est del Paese.

La mostra è visitabile tutti i giorni fino all’11 giugno, dalle 18 alle 20 (per informazioni: [email protected]).

È prodotta e organizzata dall’associazione jesina Arci Jesi Fabriano, in collaborazione con il collettivo di allestitori LaMuuf e con il patrocinio del Comune di Jesi – Assessorato alla cultura. È curata collettivamente da Carolina Mancini, Samantha Nisi e LaMuuf. La cura dei collage e degli schizzi si deve a Kulturivora. La mostra è sostenuta dal progetto Viridee Marche, finanziato dalla Regione.

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